Una serie di vittorie ottenute in parlamento che fanno impallidire il numero di trofei messi in bacheca da presidente della Lazio.

Claudio Lotito, senatore di Forza Italia e presidente del club biancoceleste, ha portato nelle aule di Camera e Senato le istanze del mondo del calcio, comportandosi quasi fosse un lobbista, ossia un portatore di interessi particolari. E in quattro mesi di mandato a Palazzo Madama ha inanellato successi tali da fargli conquistare la gratitudine dell’intero ambiente calcistico, avversari e detrattori compresi.

Con una pervicace azione di persuasione ha insomma soddisfatto un intero settore, che beneficerà di una serie di interventi attesi da tempo.
L’ultimo colpo è stato piazzato nel corso delle votazioni sul decreto Milleproroghe nelle commissioni riunite affari costituzionali e bilancio al Senato, in zona Cesarini si può dire attingendo al gergo calcistico, modificando la legge Melandri.

Nel testo è stata inserita, senza che ci fosse troppo clamore, la possibilità di prorogare i contratti per i diritti televisivi degli eventi sportivi. Applicato al calcio, l’intervento favorisce il prolungamento dell’accordo con Dazn fino al 2026. Quindi, due anni in più rispetto all’attuale scadenza, prevista per il 2024.

Era un cambiamento caldeggiato dai club del massimo campionato italiano, un totem da abbattere. Lotito ha vinto la sua partita grazie al pressing effettuato in maniera asfissiante in questo inizio di legislatura.

Una sfida giocata a viso aperto: quando ha potuto farlo, ha sempre messo la propria firma sulle proposte di modifiche.

Vecchio obiettivo

Del resto che fosse un suo obiettivo era chiaro fin dai primi minuti in cui ha messo piede in parlamento. A raccontarlo sono i fatti, che basta mettere in sequenza.

Nel decreto Aiuti quater aveva già tentato il blitz, insieme all’inserimento della norma spalma-debiti. L’operazione era andata a vuoto. Il provvedimento aveva altre finalità e la maggioranza non ha potuto accontentare Lotito, sostenuto comunque dai colleghi di Forza Italia a Palazzo Madama.

Così, durante la Legge di Bilancio, ci ha riprovato seppure a distanza, visto che il provvedimento è stato esaminato alla Camera. In quel caso ha centrato solo un obiettivo su due, convincendo l’esecutivo (che ha firmato la proposta inserita nella manovra come emendamento) a sposare la causa: il presidente della Lazio ha incassato il via libera alla misura ribattezzata “salva calcio”.

La formula è quella che evita di dare troppo nell’occhio, perché prevede il beneficio esteso a tutte le realtà sportive, sia società che associazioni. Fatto sta che, aggrappandosi all’emergenza Covid-19, è stata concessa la rateizzazione dei debiti in 5 anni con una maggiorazione di solo il 3 per cento, invece del saldo in un’unica soluzione entro la fine di dicembre.

La vicenda ha attirato l’attenzione mediatica, sollevando anche polemiche. «I soldi dei diciottenni sono andati ai presidenti di Serie A», disse il leader di Italia viva, Matteo Renzi, legando la norma alla cancellazione della carta della cultura riservata ai neo-maggiorenni. Parole che non hanno sortito effetto. Il progetto di Lotito non era comunque completo.

Diritti tv in Milleproroghe

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Mancava il secondo pezzo: la modifica della legge sui diritti televisivi. Il Milleproroghe era, per sua natura, lo strumento ideale. Così, mentre il dibattito si è concentrato sulla vicenda delle concessioni balneari e su altre questioni, il senatore-presidente è ripartito in contropiede, piazzando l’emendamento sognato da molti suoi colleghi nella Lega di Serie A

La formulazione finale è infatti la migliore possibile, almeno nell’ottica delle società: gli accordi «possono essere prorogati per il tempo necessario e comunque non oltre la durata di 5 anni», solo dopo una «indagine di mercato finalizzata a verificare se altri operatori possano offrire condizioni migliorative complessiva».

Dunque, in assenza di un’offerta migliore ci si può accontentare di quello che già c’è, mettendo in cassaforte i soldi previsti. Per i prossimi tre anni, l’incasso sui diritti televisivi è salvo, visto che il “prodotto serie A” sta perdendo appeal.

Le prossime sfide

La partita di Lotito non è ancora terminata. All’ordine del giorno c’è ora la vicenda delle plusvalenze. L’intervento per limitarle era stato inserito già nel Milleproroghe, sotto impulso del governo e l’avallo della maggioranza: la proposta è stata cancellata per estraneità di materia con il decreto.

Nelle prossime settimane, stando a quanto annunciato, sarà ripresentata. Come per gli altri temi che hanno per oggetto il calcio, Lotito ha messo sotto osservazione la norma. E ha appurato che si tratta di un freno agli abusi, che non crea particolari grattacapi alle società.

C’è infine un altro impegno del senatore azzurro, o biancoceleste vista la sua attività: le iniziative di contrasto alla pirateria delle partite. Altro punto in cui sono piovuti emendamenti di Lotito. Ma che, nonostante la rilevanza del tema, non hanno ricevuto il via libera.

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