Nemmeno i big troveranno la ricandidatura: da Roberto Fico a Paola Taverna. Alla fine il presidente del Movimento Giuseppe Conte ha deciso. Prima dell’annuncio: «Per noi la coerenza è indispensabile». La consigliera del Lazio Lombardi: «Troveremo il modo di valorizzare le competenze»
Non ci saranno deroghe al limite dei due mandati nel M5s. Il leader Giuseppe Conte lo ha già comunicato ai vertici del Movimento, secondo quanto confermano fonti parlamentari.
Dopo settimane di incertezza e la scissione guidata dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dopo la presa di posizione del fondatore Beppe Grillo, la decisione è arrivata e Conte lo ha già comunicato ai big del movimento questa mattina. Prima dell’annuncio aveva detto: «Per noi la coerenza è indispensabile».
Chi resta fuori
In questo modo restano fuori quasi 50 parlamentari. Si va dalla senatrice Paola Taverna, all’ex ministro della Giustizia e deputato, Alfonso Bonafede. Dalla ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone, al ministro per i Rapporti con il parlamento Federico D’Incà, quest’ultimo tra i più alacri mediatori perché il Movimento non rompesse col Pd e votasse la fiducia a Mario Draghi. Fuori anche l’ex capo politico Vito Crimi, l’ex ministro Danilo Toninelli e il capo gruppo appena dimesso Davide Crippa. Mentre Toninelli spingeva per mantenere il limite, Crippa si è detto contrario alla linea del partito.
Nel novero di quelli che non saranno ripresentati alle elezioni del 25 settembre ci sono anche la vice presidente della Camera, Maria Edera Spadoni, il sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, l’ex ministra della Salute Giulia Grillo.
Una nota a parte meritano quattro parlamentari: il presidente della Camera, Roberto Fico, il presidente della Commissione Industria Gianni Girotto, la mamma del Reddito di cittadinanza, Nunzia Catalfo ex ministra del Lavoro, e Riccardo Fraccaro, l’ideatore del Superbonus che è diventato l’oggetto dello scontro aperto tra Draghi e i pentastellati. Fico sembrava un intoccabile, mentre gli altri tre sono stati recentemente elogiati dal profilo Instagram dell’ “Elevato” per il loro lavoro al governo e in parlamento.
Le reazioni
La prima a commentare è stata la consigliera regionale del Lazio Roberta Lombardi: «La buona politica è servizio civile, non ricerca continuativa del consenso», ha detto all'Adnkronos. Ex deputata e assessora alla Transizione, ha aggiunto: «Le competenze acquisite vanno salvaguardate e troveremo il modo».
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