All’orizzonte del Movimento 5 stelle c’è una ricomposizione delle tensioni che hanno accompagnato il partito di Giuseppe Conte nella sua trasformazione verso il tramonto della fase grillina. Il progressivo rilassamento – sempre che domani l’ex premier veda confermato il voto degli iscritti contro Beppe Grillo – non sembra però portare a un miglioramento dei rapporti che intercorrono tra M5s e Pd. Anzi, dopo la dichiarazione dell’“avvocato del popolo”, che sulla Stampa ha collocato il Movimento fuori dal centrosinistra e soprattutto pronto a correre senza il Pd se si votasse a stretto giro, la strada di Conte e quella di Elly Schlein sembrano farsi allontanarsi. E a seminare ulteriore zizzania ci ha pensato, ovviamente, Grillo. Il garante ha scritto ieri una lettera di referenze per Conte alla segretaria: «Ritengo che Giuseppe Conte (simpaticamente Oz) sia la persona giusta per guidare il Partito democratico o, se preferite, di una delle sue correnti. Conte ha già portato risultati tangibili: ha trasferito milioni di voti dal Movimento 5 stelle al Pd, contribuendo in modo significativo al rafforzamento della vostra base elettorale».

«Sono certo che porterà il suo stile unico, fatto di compromessi creativi, strategie e un tocco di teatralità istituzionale. È l'uomo giusto per il Pd, pronto a dare al vostro progetto l’imprevedibilità che mancava». Il documento continua con altre prese in giro all’ex premier e ai dem: «Conte è un maestro nel mantenere un equilibrio perfetto tra le diverse posizioni, evitando di prendere una posizione chiara», e «ha la straordinaria capacità di trasformare ogni sconfitta in un’opportunità di vittimismo».

Per Grillo, l’avvocato si muove con «l’eleganza e la grazia di chi sa valorizzare la propria squadra e, al tempo stesso, sa sempre dove soffia il vento, senza mai impolverarsi troppo». E poi, la raccomandazione di “adottarlo”: «Per lui ogni schieramento è una potenziale casa, purché sia ben arredata e con vista su tanti e interminabili mandati. E allora perché non fare del Pd la sua casa? P.s. Se può venirlo a prendere con urgenza gliene sarei grato. Se non risponde, insista. Il Mago di Oz ogni tanto sparisce, ma prima o poi riappare».

Tutto questo mentre la comunità del M5s torna a esprimersi. E mentre Danilo Toninelli parla ai suoi seguaci social dal bosco per raccomandare loro di andare a funghi come lui.

Dal Pd replicano granitici: «Noi eravamo a Pomigliano». Effettivamente, la segretaria ha dedicato la giornata ai dipendenti di Transnova, che ieri ha mandato a 97 dipendenti una lettera di licenziamento. «Stellantis deve assumersi le sue responsabilità e riconfermare la commessa a Transnova, perché questi lavoratori, che tengono in piedi il paese, non chiedono ammortizzatori sociali o cassa integrazione, chiedono di continuare a fare il loro lavoro, che amano e per cui hanno competenze specifiche che non possiamo disperdere».

Si tratta però di una mossa che arriva dopo un lungo silenzio del Pd sulla vicenda Tavares che non è passato inosservato, anche grazie alle attenzioni di Carlo Calenda, velocissimo a punzecchiare Schlein sulla sua immobilità. Alla segretaria ci sono voluti cinque giorni più di Conte: lunedì mattina all’alba, a poche ore dall’addio dell’ad di Stellantis, l’ex premier era già ai cancelli di Pomigliano. Certo, quel giorno le attenzioni sono state parzialmente dirottate da Grillo sul suo videomessaggio «delicato» di attacco frontale a Conte.

Lo scatto di Conte

Ma l’avvocato, al di là delle repliche ai fatti interni, ha continuato la sua campagna contro la politica economica del governo. In settimana è andato a esprimere la sua libertà anche ai dipendenti del Cnr. Non propriamente operai, ma comunque lavoratori in sciopero contro i tagli del governo alla ricerca.

Anche se Stellantis resta il pezzo forte della sua agenda. Basta scorrere la sua pagina Instagram, dove si passa da un appello al governo («dividendi e liquidazioni d’oro per azionisti e manager, lavoratori in cassa integrazione e senza futuro dall’altro. A palazzo Chigi sono in letargo, sveglia!») alle novità sulle trattative con Transnova.

Anche in questo caso Conte si fa portavoce delle richieste degli operai: «Ai lavoratori dico di non mollare, di tenere alto il morale. Noi manteniamo altissima la guardia, in attesa di fatti e soluzioni. Siamo con voi!» Lo stesso messaggio ripetuto qualche ora fa, quando la deputata Carmela Auriemma è tornata ai cancelli di Pomigliano. «Vogliamo dei fatti, delle decisioni» scrive Conte. Cose quasi di sinistra, se non fosse che i Cinque stelle sono «non di sinistra, ma progressisti» (copy di Conte).

Schlein segue a breve distanza. L’ex presidente del Consiglio continua a tenere le distanze da un progetto unitario ed esplora via diverse per smarcarsi, ma i due si sono trovati alla stessa manifestazione per esempio quando hanno espresso solidarietà ai dipendenti del Cnr. Al corteo per lo sciopero generale dello scorso 29 novembre invece la segretaria è andata da sola, ieri era a Pomigliano e lunedì – mentre a via di Campo Marzio ragioneranno sul futuro del Movimento e dell’eventuale uscita di scena di Grillo – sarà a Siena, dove incontrerà i lavoratori «per esprimere piena solidarietà e confrontarsi con loro».

Schlein e il Pd toscano rivendicano «numerose interpellanze presentate in aula al governo» e confermano «la volontà di voler proseguire con la richiesta dell’applicazione totale della golden power per salvaguardare il posto di lavoro di 1.935 in tutta Italia, 299 nel solo sito senese».

La gara per il favore di chi sta protestando è aperta: Conte è partito veloce, ma la presenza capillare del Pd sul territorio può facilitare l’onnipresenza della segretaria su tutti i siti in cui la protesta agita i lavoratori. Anzi, per attrezzarsi, la segretaria ha appena messo in piedi un gruppo di lavoro sulle politiche industriali: «Ho chiesto ad Andrea Orlando di guidare in collaborazione con me e la segreteria il percorso che ci vedrà attraversare i luoghi della vocazione industriale del paese» si legge in una nota di Schlein. Ancora una volta, gli spazi a disposizione di Conte per distinguersi si assottigliano pericolosamente.

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