Ha votato il 70 per cento degli iscritti alla piattaforma. Il presidente incaricato ha saputo la notizia mentre era alla Camera, non andrà stasera al Quirinale. L’ex ministro dei Trasporti si è unito a chi diceva no. Di Maio ha ribattuto: «La fedeltà alla Nazione, oggi, si è mostrata più forte della propaganda». Crimi: «La parte più difficile adesso sarà il programma». Beppe Grillo ha ricordato che il Movimento può avere un potere fondamentale nel governo
Alle 19 in punto si è saputo il risultato: il Movimento Cinque stelle ha detto sì a Mario Draghi con il 59,3 per cento dei voti. Hanno votato 74.537 su 119.544 aventi diritto. L’annuncio è stato dato dal notaio del Movimento affiancato dal Davide Casaleggio. Il presidente del consiglio incaricato Mario Draghi ha saputo la notizia alla Camera, dove si trova per “lavorare” riferiscono fonti vicine all’ex capo della Bce. Non andrà stasera al Quirinale. Dopo i dati, Luigi Di Maio ha pubblicato un post attaccando chi ha detto no: «La fedeltà alla Nazione si è manifestata più forte della propaganda».
La giornata è stata attraversata dalla battaglia delle due fazioni: dopo che il presidente della Camera Roberto Fico, che ha cercato di spingere al sì sottolineando la difficoltà di andare alle urne in questo periodo, Danilo Toninelli, senatore ed ex ministro dei Trasporti si è unito al coro di no pubblicamente con un video.
Beppe Grillo ha riaffermato che comunque la vita per Draghi senza il Movimento sarebbe molto difficile con un fotomontaggio.
Crimi dopo il voto ha detto: «Dando la parola agli iscritti abbiamo ottenuto un mandato e il lavoro più difficile è comporre il programma di governo». Adesso «siamo pronti a metterci a disposizione del presidente incaricato». Il mandato ad appoggiare l’esecutivo, ha detto Crimi, vale per tutti i parlamentari, quindi anche per coloro che hanno detto no.
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