L’associazione opera nei quartieri difficili di Napoli: è in credito di 140mila euro, ma il pagamento non arriva da due anni. Il finanziamento era stato deciso da Boda oggi imputata. Il dicastero di Valditara: «Verifiche su quegli anni»
Mentre a Caivano il governo sfila a ministri alterni, pieno di buone intenzioni, a Napoli Cesare Moreno si infervora: «Lo scriva che sono ladri, e spero che mi querelino, è il termine tecnico di chi non ti dà per 28 mesi i soldi che ti spettano perché li hai già spesi per un progetto che loro ti hanno chiesto». È la mente e l’anima dell’associazione Maestri di Strada, venticinque anni di impegno sul campo per il contrasto alla dispersione scolastica tra i quartieri a rischio di Napoli. Obiettivo dei suoi strali e della sua ira sarebbe il ministero dell’Istruzione, perché dal 2021 non ha più saldato l’associazione: un ammanco di 140 mila euro.
E adesso, mentre nessuno risponde, Moreno ha un sospetto: che il processo per corruzione contro l’ex dirigente Giovanna Boda abbia congelato il pagamento. Loro non sono mai stati né imputati, né testimoni: «Ma la decisione di finanziarci, è stata presa dalla signora che adesso è rea confessa. Nessuno mi ha detto niente, ma oso pensare che le vicende siano collegate, per alcuni riferimenti assolutamente criptici». Il ministero dell’Istruzione, contattato da Domani ha risposto: «Stiamo facendo verifiche sul complesso dei progetti presentati in quelle annualità».
A fine 2022 il ministero ha pubblicato un nuovo bando. Maestri di Strada, invitata a partecipare, è arrivata tra i primi posti. Il decreto che avrebbe dato inizio alle attività nelle scuole, è stato rinviato «per valutazioni» mai specificate. Così sono stati abbandonati: «Ma Ponticelli, dove abbiamo la nostra sede, è come composizione sociale un’edizione rivista e peggiorata di Caivano», racconta Moreno. A luglio l’ultimo agguato di camorra con un morto, l’11 settembre la “stesa” più recente, una sparatoria che per fortuna non ha portato vittime.
I CoroNauti
Nel 2020 il lockdown partiva per le scuole prima ancora che per il resto della penisola. Il governo decideva di chiamare i Maestri di Strada, che si erano già mossi creando il progetto CoroNauti, con i “Pacchi viveri per la mente”: quaderni, colori, album, cancelleria, pasta modellabile, tablet con sim, libri e uova di Pasqua.
Il 30 marzo, in un webinar in cui l’ex ministra Lucia Azzolina incontrava un gruppo di associazioni, Maestri di Strada presentava il progetto con l’intenzione di estenderlo.
A tempo di record, il 4 aprile la comunicazione che sarebbe partito il finanziamento: il 16 è partita la distribuzione. La dirigente del dipartimento risorse umane e finanziarie del Miur, artefice di questa operazione “emergenziale”, è Giovanna Boda. Un grande successo, e il ministero, tramite le scuole, ha versato il 30 per cento della cifra stanziata, 60mila euro su 200 mila, così l’associazione è andata avanti fiduciosa fino alla conclusione, nell’aprile del 2021. Ma il 13 aprile Boda viene perquisita e inquisita per presunta corruzione. Il giorno dopo tenta il suicidio. Maestri di Strada non ha avuto più notizie: «Per noi è una somma importante che abbiamo dovuto anticipare – spiega Moreno – dopo due anni rischiamo di dover ridurre gli educatori e i progetti».
Progetto Chance
L’associazione opera da molto prima dell’ingresso di Boda in ministero. Nel 1998 era nato il progetto Chance, per dare l’opportunità di prepararsi per la licenza media ai ragazzi drop-out, quelli che si erano ritirati. Un’esperienza, come si legge sul sito, «chiusa per ignoti motivi» nel 2009. Promossa da tre docenti in servizio, Marco Rossi-Doria, Angela Villani, Cesare Moreno e un provveditore di origine siciliana, Salvatore Cinà, aveva riunito docenti esperti e sensibili per insegnare ai ragazzi di Ponticelli, San Giovanni a Teduccio e Barra.
Tra loro anche Carla Melazzini, studentessa della Normale di Pisa che aveva deciso di mollare in protesta con i metodi educativi e andare a insegnare a Napoli. Ha raccolto in più scritti la sua esperienza, riuniti nel volume postumo, appena tornato in libreria, Insegnare al principe di Danimarca (Sellerio).
«Qual è la condizione dei ragazzi a cui ci rivolgiamo ancora oggi si legge perfettamente lì», dice Moreno, che è stato anche suo marito. Il principe di Danimarca è l’Amleto di Shakespeare, che Melazzini identifica con la prima storia, quella del 15enne Mimmo, che non è riuscito a completare gli studi e dichiara di voler uccidere il compagno di sua madre e poi anche lei. «Un insegnante di media cultura e umanità è presumibilmente disponibile a commuoversi sul dramma del giovane principe di Danimarca, e a riconoscere le ragioni dei suoi atti, anche i più estremi. Ma quanti insegnanti sarebbero disposti a riconoscere la stessa legittimità ai sentimenti di un adolescente di periferia che vive il tradimento della propria madre con l’intensità e la consequenzialità del principe Amleto?».
La teatralità da «dramma elisabettiano», come scrive Melazzini, c’è nella morte di un ragazzo per mano della camorra che conoscono tutti, ma anche nel difficile rapporto con la sessualità delle ragazze che accusano di essere “pitofile” le esperte chiamate dalla scuola che gliene vogliono parlare. Non è solo un problema economico, o, come si è detto dopo le violenze di Palermo e Caivano, di siti porno da bloccare. La «rendita camorristica» compra molte cose ma «non è sufficiente invece a convincere due genitori rimasti sostanzialmente poveri a trovare la voglia il tempo e il piacere di accompagnare i propri figli a scuola o ad una lezione di nuoto».
Melazzini non si è mai fatta illusioni, ma basta la cronaca. Dopo aver letto a una classe l’incipit de La metamorfosi di Kafka, racconta che Gianni, il più piccolo e brutto della classe, le ha chiesto timidamente: «Professorè, lo tenete qui il libro dello scarrafone?».
Il debito
Nel 2003 si costituisce l'Associazione Maestri di Strada Onlus da una donazione dell’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. I loro progetti sono sempre stati apprezzati e omaggiati, tra gli ultimi esempi, Samantha Cristoforetti: «AstroSamantha sull’International Space Station sfoggia la nostra t-shirt», si legge in un comunicato di dicembre 2022. Pochi mesi prima avevano organizzato il primo percorso di formazione sull’astrofisica insieme all’ASI: gratuito per docenti, educatori e appassionati, per puntare sulle materie Stem.
L’attenzione all’orientamento e al tutoring sembra trovare eco negli stessi piani del ministro Giuseppe Valditara: «Ho sentito più volte Roberto Ricci – il presidente dell’Istituto Invalsi, racconta Moreno –. Non dico che si sono ispirati a noi, ma hanno preso dei discorsi che noi mettiamo in pratica».
Peggio di Caivano
A Ponticelli, l’associazione paga di tasca sua 2mila euro al mese di affitto per una scuola in disuso. La mattina affianca 18 scuole nelle classi, e il pomeriggio organizza laboratori, come quello che ha dato vita allo spettacolo tornato in scena a ottobre al Teatro Bellini, “Passaggi”, dove i ragazzi hanno portato le loro storie sul palco.
Il centro polifunzionale che hanno tirato su ha il nome di un ragazzo 19enne morto ammazzato in un agguato nel lotto O, Ciro Colonna. Eppure il presidente per i suoi ragazzi non si preoccupa solo della criminalità: «Illegalità significa anche lasciare che finiscano a lavorare in nero, oppure si diano alla vendita senza licenza».
A Napoli, come nel resto d’Italia, i ragazzi stanno attraversando le stesse difficoltà emotive: «Una ragazza è brevissima a suonare la batteria, credevo che avrebbe deciso di andare al liceo musicale. Invece ha paura di prendere i mezzi pubblici e ha scelto l’alberghiero che è più vicino. In città vengono vissuti ancora come un corpo estraneo, ma l’anno prossimo vediamo cosa possiamo fare».
Il 31 ottobre la procura di Roma ha chiesto con rito abbreviato 2 anni e 2 mesi per Boda: «Stiamo valutando con l’avvocato se procedere con i pignoramenti nei confronti nel ministero. Sappiamo che si tratterebbe solo di un segnale, ma dobbiamo fare qualcosa».
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