Il presidente della Repubblica il giorno prima aveva tirato le orecchie ai partiti: «Questo è il tempo di pensare al futuro. Che non vuol dire abbandonare le proprie prospettive, idee e opinioni, ma confrontarsi costruttivamente». Mattarella continua a ricordare che la prima urgenza è la pandemia: «Questa malattia così grave ci ha ricordato che siamo tutti uguali»
Il presidente della Repubblica non si fa impressionare dalle pressioni, e continua a ripetere il suo no a una rielezione: «Il mio è un lavoro impegnativo, ma tra otto mesi il mio incarico termina. Tra qualche mese potrò riposarmi». Sergio Mattarella lo ha detto in occasione della visita all’Istituto Comprensivo Fiume Giallo-Scuola Primaria Geronimo Stilton di Roma, per la presentazione dell'ottava edizione de “Il Mio Diario”, l'agenda scolastica della Polizia di Stato.
Matteo Salvini nei giorni scorsi ha detto di essere pronto ad appoggiare l’ipotesi Mario Draghi: «Me lo faccia ripetere: se Draghi dovesse ritenere, la Lega lo sosterrà per il Quirinale con convinzione» ha detto al Corriere. Al contrario, Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia ha anticipato di non essere per niente convinta sul nome. Anche se non c’è concordia, il centrodestra si sta preparando a pensare a un sostituto.
La linea Mattarella
Il presidente della Repubblica aveva già detto di non essere disponibile già a Capodanno, ribadendo che questo sarebbe stato il suo «ultimo anno come presidente della Repubblica». Da allora ha continuato a gestire il clima della pandemia invitando alla concordia e tirando le orecchie ai partiti. Da ultimo ieri, in visita all’hub vaccinale di Brescia dopo essere andato all’Università: «Questo è il tempo di pensare al futuro, di progettare e realizzarlo insieme. Che non vuol dire abbandonare le proprie prospettive, idee e opinioni ma confrontarsi costruttivamente. E confrontarsi è ben diverso che agitarle come motivi di contrapposizione insuperabile».
Oggi è tornato a parlare di Covid-19: «Siamo tutti uguali. C'è una cosa triste che ce l'ha ricordata in quest'ultimo anno. Ed è la pandemia. Portiamo tutti la mascherina: bambini e vecchi come me, ricchi e poveri, maschi e femmine. Tutti. Perché questa malattia così grave ci ha ricordato che siamo tutti uguali. Questo è il fondamento dell'uguaglianza tra i cittadini».
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