La promessa del presidente della Repubblica nel corso del suo intervento alla presentazione della piattaforma “Dante.global”. Mattarella ha specificato che ci sarà una «nuova normalità» dopo l’ingresso del digitale nella vita di tutti
Torneremo presto alla «normalità», lo ha detto il presidente della repubblica Sergio Mattarella intervenendo questa mattina alla presentazione della piattaforma “Dante.Global” in occasione dei settecento anni dalla scomparsa del sommo pota. Il presidente ha aggiungo che sarà «nuova» in quanto il digitale è «uno strumento nella nuova normalità - cui approderemo da qui a poco - per svolgere con maggiore efficacia, globalmente, le proprie attività».
Naturalmente la realtà digitale, ha aggiunto «non sostituisce le persone - condizione fortunatamente impossibile – e non supera la preziosa formula dei comitati diffusi in tutti i continenti ma, affiancandoli, consente loro strumenti nuovi, un sostegno immediato nell’emergenza sanitaria».
Non chiudersi in se stessi
La prima riflessione che ha fatto Mattarella sul ruolo della connessione è a sfondo psicologico: «Pur in presenza di una drammatica pandemia – improvvisa nel suo insorgere e veloce nella sua diffusione in tutto il mondo - è possibile non fermarsi, non chiudersi in se stessi, ma continuare nella propria attività svolgendo la propria missione e trovando strumenti innovativi».
A questo si aggiungono le possibilità in ambito economico e turistico: «Vorrei aggiungere che il digitale consente di offrire in tempo reale – come è noto in tutto il mondo – un’immagine degli elementi che il nostro paese presenta, con la bellezza dei suoi territori e dei suoi luoghi, con i prodotti e i caratteri del modello di vita italiano, con la sua cultura». La società Dante Alighieri, che ha dato vita alla piattaforma, si occupa di diffondere la lingua e la cultura italiana nel mondo, e per Mattarella Internet può garantire un’offerta «a quanti sono aspiranti italiani, a quanti, cioè, apprezzano la nostra cultura e il nostro modello di vita in tutto il mondo. Ed è una platea amplissima, davvero».
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