Domani ha lanciato un sondaggio per chiedere ai politici cosa pensano del programma elettorale stilato dal giornale. Ecco le risposte del segretario di Rifondazione comunista
Il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo, si schiera a favore di sette dei dieci punti del programma di Domani, come emerge dal sondaggio a cui ha partecipato.
Attivo politicamente sin dal periodo liceale, ha poi fatto parte di movimenti pacifisti, ecologisti, ha militato nella solidarietà internazionalista in particolare a favore dei popoli dell’America Latina, dei palestinesi e contro il regime dell’apartheid in Sudafrica.
Dopo la dissoluzione nel 1991 del Partito comunista italiano si iscrive a Rifondazione comunista candidandosi in diverse competizioni a livello locale.
Nel 2006 viene eletto alla Camera dei deputati e dal 2017 è segretario nazionale del partito.
Il parere di Acerbo sul programma di Domani
Acerbo ha risposto al questionario sul programma elettorale di Domani esprimendosi a favore di sette dei dieci punti della proposta. Ha dunque votato sì all’idea di alloggi popolari a emissioni zero al posto del Superbonus.
Sì alla depenalizzazione della cannabis, a una nuova regolamentazione del finanziamento ai partiti, al contrasto all’evasione fiscale con il meccanismo della ritenuta e all’identificazione e punizione di chi, in divisa, commette violenza.
Ha detto sì anche al visto di ingresso per i migranti che cercano lavoro, al congedo di genitorialità.
Non si è espresso né in merito alla formazione alla parità, contro la discriminazione delle donne né alla alla riforma del catasto, mentre è contrario alla proposta riguardo la pensione di garanzia per giovani e precari.
L’iniziativa
Domani è un giornale politico, nel senso che proviamo per la nostra parte a dare un contributo al progresso del paese. E in questa estate infernale di campagna elettorale improvvisa e improvvisata, di crisi economica e climatica, abbiamo deciso di provare a stilare un nostro programma.
Abbiamo chiesto a nostri collaboratori, ad accademici, a personalità autorevoli della società civile, di fare i conti con cosa manca nell’offerta politica e con cosa serve al paese. Il risultato sono dieci proposte realizzabili, orientate ad aumentare sostenibilità ed equità e pronte per essere discusse. Dopo averle presentate ai nostri lettori, abbiamo chiesto un parere ai candidati.
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