Il doppio volto dell’opposizione: da un lato chiede di essere coinvolta, dall’altro attacca il governo sulle scelte fatte. E chiede di tornare al voto «appena i contagi saranno sotto controllo»
Da un lato la disponibilità a collaborare, dall’altro i duri attacchi al governo, con la richiesta di mettere al primo posto «la serietà», rinunciando alla «propaganda», ma anche preparando la strada a nuove elezioni nel 2021. I due principali leader del centro destra – Giorgia Meloni e Matteo Salvini – sono stati intervistati da Repubblica e Corriere della Sera.
«Non chiediamo certo elezioni durante queste settimane. Però che si torni alle urne non appena i contagi sono sotto controllo e il paese è in sicurezza», dice la leader di Fratelli d’Italia. Sul modo in cui si può raggiungere questo obiettivo le idee sono diverse rispetto al governo. «La soluzione non può essere chiudere i ristoranti alle 18 per decongestionare i mezzi pubblici». Né può essere una soluzione, secondo Meloni, il lockdown. «In Francia hanno chiuso solo qualche esercizio». In realtà, la situazione è un po’ diversa, se è vero che Macron ha comunque imposto la chiusura di tutte le attività non essenziali. Compresi negozi, ristoranti e bar.
«È da settembre che dico che siamo pronti a dare il nostro contributo – dice Salvini –. Ci hanno convocati solo una volta, ad aprile, per parlare di cassa integrazione. Oggi ci sono 25 modalità diverse. Noi abbiamo proposto che ne sia adottata una soltanto. Siamo ancora in attesa di una risposta». «Non sopporto la gente che prende in giro. Dicono che ascoltano ma non fanno nulla».
Secondo Salvini, la chiusura di città e regioni dovrebbe essere solo «l’ultima carta da giocare». «Ma il problema non è tanto la singola scelta che viene fatta. È il metodo».
© Riproduzione riservata