Un attacco violento partito da un bacio, e adesso Pd e Si chiedono subito l’approvazione del disegno di legge contro l’omotransfobia, bloccato da mesi dopo il sì alla Camera. Non arriva quello del Senato, Mirabelli (Pd): «Resistenze della Lega»
Un’aggressione omofoba per un bacio. Adesso Pd e Sinistra Italiana chiedono subito l’approvazione del disegno di legge Zan contro l’omotransfobia, bloccato da mesi dopo l’approvazione alla Camera. Non arriva infatti quella del Senato, dove il ddl non è mai stato messo in calendario. La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni si è detta «scioccata» dall’atto di violenza, il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha ribattuto: «Approvi la legge».
La denuncia
Questa mattina il portale Gaynet ha postato sul suo sito di informazione un video di un’aggressione avvenuta il 26 febbraio scorso, all’interno della stazione romana di Valle Aurelia. L'attivista Lgbti+ e rifugiato di origini latino-americane, Christopher Jeanne Pierre Moreno, e il suo compagno sono stati attaccati da un uomo. Prima lo sconosciuto si lamentava perché la coppia si stava scambiando un bacio: «Non vi vergognate?», poi la corsa per prendere a calci e pugni i due ragazzi. Il tutto è finito con una lieve ferita per il compagno di Moreno e la fuga dell’aggressore.
La legge Zan
Il tema ha preso sempre più spazio, tra i messaggi politici di solidarietà è cominciata ad arrivare una richiesta precisa: «Due ragazzi picchiati per un bacio. Sembra incredibile ma è successo a una coppia gay pochi giorni fa a Roma. Hanno tutto il nostro sostegno. Ora subito la legge Zan contro l'omofobia», ha scritto via social il presidente della Regione Lazio ed ex segretario del Pd, Nicola Zingaretti. A stretto giro gli ha fatto eco il nuovo Enrico Letta: «Solidarietà e vicinanza a Jean Pierre per l'intollerabile aggressione di Valle Aurelia. L'impegno del Pd contro l'omofobia e a favore del ddl Zan proseguirà con ancora maggiore determinazione».
La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, romana, ha deciso di condannare il gesto: «Rimango scioccata davanti questa assurda e brutale violenza a Roma a danno di un ragazzo che, dalle ricostruzioni della stampa, sarebbe stato aggredito solo perché baciava il suo compagno - ha scritto su Facebook -. Spero che il responsabile di questa vigliacca violenza la paghi: queste immagini sono indegne per un paese civile. La mia piena solidarietà al ragazzo aggredito».
I capigruppo di Camera e Senato della Lega, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, si sono accodati, ma hanno messo un freno: «Non si strumentalizzino vili aggressioni come quella di oggi per fini politici. Ogni tipo di violenza e qualsiasi episodio omofobo sono da condannare fermamente e il nostro codice penale prevede già condanne e sanzioni adeguate per chi compie simili orribili atti».
Franco Mirabelli del Pd ha fatto sapere che il ddl trasmesso dalla Camera, non è stato ancora incardinato a Palazzo Madama per «le resistenze della Lega».
Fratoianni, che in un primo momento aveva solo espresso la sua solidarietà rilanciando il disegno di legge, alle 19:30 ha pubblicato un nuovo comunicato: «Dalle parti della destra sono costretti a fare i conti con la violenza dell’omofobia». Non basta esprimere vicinanza: «L’onorevole Meloni invece delle frasi di circostanza dovrebbe spiegare - ha detto il leader di Si - perché per anni in Parlamento hanno bloccato ogni possibile norma, tuttavia ora possono redimersi: basta approvare al più presto la legge ferma al Senato».
Sulle parole della Lega, ha concluso, si augura una reazione dell’elettorato: «Per i leghisti invece, dopo le loro parole di minimizzazione del fenomeno, ahimé nessuna prova di appello può esistere: sono fatti così. Spero solo che gli italiani se ne accorgano in tempo».
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