Il sindaco di Milano ha annunciato in tempi record la nuova squadra: sarà composta da 12 assessori, di cui sei del Partito democratico. Ridimensionato l’astro nascente Maran, che passa dall’Urbanistica all’assessorato alla Casa
Sei donne e sei uomini. Sei assessorati al Pd, due «civici», due tecnici, un riformista e un verde. A cinque giorni dalle elezioni che lo hanno riconfermato sindaco di Milano, Beppe Sala ha presentato la nuova giunta di palazzo Marino.
«Nella giunta viene rispettata la parità di genere, non per dovere ma perché credo che sia una valore”, ha detto Sala sabato pomeriggio, presentando la squadra. «Come ho già detto non mi terrò deleghe, perché voglio essere concentrato sul ruolo di sindaco».
L’ex amministratore delegato di Expo era al lavoro da giorni sui nomi degli assessori, complice una vittoria sul candidato del centrodestra Luca Bernardo, battuto con il 57 per cento dei voti, che tutti consideravano scontata. Il sindaco manterrà per sé la gestione dei fondi del Pnrr, architrave per l’azione dei prossimi cinque anni. Christian Malangone è confermato direttore generale del comune e Mario Vanni capo di gabinetto.
Il ruolo di Maran
La nuova squadra sarà formata da dodici assessori, il numero massimo che la città di Milano può avere, di cui sei donne e alcuni under 30. Per quanto riguarda il Partito democratico, che ha preso il 34 per cento alle comunali, dopo giorni di trattative si è sciolto il nodo di Pierfrancesco Maran, il più votato d’Italia con 9.166 preferenze, ex assessore all’Urbanistica nella giunta uscente.
Alla fine Maran andrà all’assessorato alla Casa, incarico che ricoprirà fino al 2023, quando potrebbe dimettersi per tentare la candidatura a presidente della regione Lombardia. In questi anni, i rapporti tra sindaco e assessore hanno avuto alti e bassi a causa di dissidi sulla complicata riqualificazione del palazzo del «Pirellino».
Tra gli assessori provenienti dal Pd avranno un ruolo di peso anche Anna Scavuzzo, confermata vicesindaca già martedì, che assumerà le deleghe all’Istruzione, e Lamberto Bertolé, che avrà le Politiche sociali. La new entry Gaia Romani, 25 anni e 2.201 voti alla prima candidatura, si occuperà di Pari opportunità.
All’ex capogruppo del Pd Filippo Barberis andrà l’importante delega ai Trasporti, mentre l’ex Pd Marco Granelli sarà assessore alla Sicurezza. La delega al Lavoro è stata invece assegnata alla riformista Alessia Cappello, eletta nel listone dei Riformisti.
Tra tecnici e civici
Meno problematica è parsa la scelta degli assessorati tecnici. L’Urbanistica, il più importante assessorato a Milano che Sala non voleva rimettere nelle mani di Maran, andrà a Giancarlo Tancredi, uomo di fiducia del sindaco. Per la Cultura Sala ha scelto Tommaso Sacchi, che fino a ieri ricopriva lo stesso ruolo nella giunta fiorentina di Dario Nardella.
Ai civici della lista Sala, i capilista Emmanuel Conte e Martina Riva, andranno rispettivamente il Bilancio e l’assessorato a Sport e giovani. Assessore all’Ambiente sarà invece Elena Grandi, esponente dei Verdi. Da questo schema resta fuori l’ex Pd Carlo Monguzzi, che si era scontrato con il sindaco sulla costruzione del nuovo stadio.
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