L’annuncio dei suoi medici, la figlia lancia un appello su Twitter: «Lasciate che un medico lo visiti». Oltre 70 esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo, dall’attore Benedict Cumberbatch, alla scrittrice J.K. Rowling, fino al cantautore leader dei Radiohead, Thom Yorke, hanno firmato una lettera per chiedere che Navalny sia visitato subito. Interviene anche Biden: «Totalmente ingiusto»
I reni stanno per cedere, il cuore potrebbe non farcela, Aleksej Navalny, l’oppositore di Vladimir Putin, in sciopero della fame da tre settimane versa in condizioni critiche e potrebbe morire in carcere da un momento all’altro. Il medico Yaroslav Ashikhmin sabato dopo aver visto i risultati dei test ha fatto un post su Facebook: «Il nostro paziente potrebbe morire in qualsiasi momento». La figlia ha rivolto un appello su Twitter: «Permettete a un medico visitare mio padre», ha scritto la 20enne Daria Navalnaya, che studia all'università di Stanford, in California, preoccupata.
Oltre 70 esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo, dall’attore Benedict Cumberbatch, alla scrittrice J.K. Rowling, fino al cantautore leader dei Radiohead, Thom Yorke, venerdì hanno firmato una lettera aperta diretta Putin per chiedere che Navalny sia visitato subito dai suoi medici.
Stava già male
L’oppositore del Cremlino ha 44 anni, ma dopo aver subito il tentato avvelenamento con il gas nervino Novichok la scorsa estate, il suo fisico risulta ancora provato, e l’inedia lo ha portato sull’orlo del precipizio.
Navalny ha sempre accusato il presidente russo Vladimir Putin di essere il mandante del tentato omicidio di agosto, Putin ha sempre negato e rigettato ogni accusa. Lo scorso febbraio, dopo il rientro a Mosca dalla Germania, dove era stato curato, Navalny è stato tratto in arresto e la condanna che pesava su di lui dal 2014 è stata messa in atto: dovrà scontare in carcere due anni e otto mesi, dopo che era già stato ai domiciliari per dieci mesi. In carcere Navalny aveva detto di stare male ma ai suoi medici personali non è stato permesso di vederlo in prigione. Da lì è partito lo sciopero della fame. Il 31 marzo lo ha annunciato su Instagram, citato dai media russi: «Sono in sciopero della fame per chiedere che sia rispettata la legge e di farmi visitare da un medico. Quindi giaccio affamato».
Gli avvocati di Navalny avevano fatto sapere la settimana precedente che l’attivista politico ha avuto dolori alla schiena e alla gamba destra, per cui non era adeguatamente curato e assistito. Dopo i giorni di sciopero, Ashikhmin ha esplicitato che i livelli di potassio sono notevolmente elevati e possono portare all'arresto cardiaco, e i livelli di creatinina aumentati indicano problemi ai reni. Anastasia Vasilyeva, capo del sindacato dell'Alleanza dei medici sostenuto da Navalny, ha dichiarato su Twitter che bisogna «agire immediatamente». Il servizio penitenziario statale russo ha dichiarato che Navalny sta ricevendo tutto l'aiuto medico di cui ha bisogno.
La lettera aperta
Il mondo della cultura si è mosso in solidarietà di Navalny. Nella lettera aperta diretta a Putin si legge: «La invitiamo, signor presidente, a garantire che ad Aleksej Navalny vengano immediatamente fornite le attenzioni e le cure mediche di cui ha urgente bisogno e a cui ha diritto in base alla legge russa. Come chi ha giurato di difendere la legge, deve solo farlo».
Anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, è intervenuto su quello che sta passando Navalny rispondendo ai giornalisti: «È totalmente ingiusto e totalmente inappropriato».
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