Per il ponte sullo Stretto, il ministro Matteo Salvini ha deciso di avvalersi della consulenza scientifica di un negazionista del mutamento climatico: il geologo della Sapienza Alberto Prestininzi, fondatore del Centro di ricerca rischi geologici e noto al grande pubblico per essere uno dei primi firmatari della petizione internazionale che afferma, su presunta base scientifica, che l'emergenza climatica «non esiste».

Sarà lui infatti il coordinatore del comitato tecnico scientifico nominato come da legge dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e pagato dalla concessionaria, ovvero dalla Stretto di Messina Spa, società i cui azionisti sono tutti pubblici: Rfi, Anas, le regioni Sicilia e Calabria, e, al 51 per cento, il ministero dell’Economia. La spesa complessiva fissata è di 500mila euro annui.

Gli interventi di Prestininzi hanno spesso fatto discutere: «Il pianeta dal punto di vista del clima non è mai stato bene come adesso», spiegava quest’estate a “Quarta Repubblica”. Il suo volto è apparso come appassionato opinionista tv in contrapposizione agli ambientalisti, sostenendo anche contro il parere dell’Onu e dalla stragrande maggioranza della comunitaà scientifica che la CO2 non c’entra niente col surriscaldamento.

Presidenti e componenti

A dare il via libera alla «squadra tecnica» che «comporrà l’organismo indipendente» anche la regione Sicilia attualmente guidata dal forzista Renato Schifani, e la Calabria, presidente il collega azzurro Roberto Occhiuto. Oltre a Prestininzi anche gli altri nomi hanno suscitato perplessità. La rosa degli uffici del Mit, cui da lunedì sono demandati compiti di supporto e consulenza per il progetto «del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria» include Claudio Borri, ordinario di Scienze delle Costruzioni presso il Dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’Università di Firenze, con specializzazione in strutture e aerodinamica, direttore del “Centro Interuniversitario di Aerodinamica delle Costruzioni e Ingegneria del Vento”. Poi Andreas Taras, ordinario di costruzioni in acciaio e strutture composite presso l'ETH di Zurigo; Sara Muggiasca, professore associato del dipartimento di Ingegneria meccanica del Polimi, direttrice della Galleria del Vento.

Mauro Dolce, professore ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso l’Università “Federico II” di Napoli, esperto in Rischio Sismico e Vulcanico ma anche politicamente attivo. È infatti ex direttore generale della Protezione Civile, ed ex assessore alle Infrastrutture proprio della giunta Occhiuto, di centrodestra. Nel 2021 si era fatto da parte senza spiegazioni specifiche lasciando il posto a Marcello Minenna, l’ex direttore delle Dogane oggi indagato. Francesco Karrer, professore ordinario di Urbanistica presso La Sapienza Università di Roma (in quiescenza), in passato è stato membro della Commissione Internazionale per l’aggiudicazione della progettazione definitiva ed esecutiva dei lavori del Ponte, affidata al contraente generale Eurolink. Karrer, ricorda il Corriere della Sera, è stato anche componente della Commissione che ha aggiudicato i servizi per la redazione dello Studio di impatto ambientale del progetto del Ponte.

Segue poi Giuseppe Muscolino, ordinario di Scienza delle Costruzioni presso l’Università di Messina che parte già positivo: ha scritto infatti il contributo “Interazione dinamica tra ponti sospesi e veicoli in movimento mediante la tecnica per sottostrutture” in La ricerca non ha fine - Il ponte sullo stretto di Messina. Borri, Muscolino, e Prestininzi hanno già fatto parte del Comitato scientifico per il ponte nelle vite precedenti del progetto. Concludono il gruppo di nove Paolo Fuschi, ordinario di Meccanica delle Strutture presso l’Università di Reggio Calabria e Alessio Ferrar, professore ordinario di Ingegneria Geotecnica presso l’Università degli Studi di Palermo.

 

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