- La piattaforma Rousseau riapre la questione dei versamenti da parte dei parlamentari pentastellati. I rappresentanti della piattaforma hanno anche rifiutato di continuare a trattare con il nuovo leader del M5s, Giuseppe Conte, in quanto non iscritto al Movimento.
- La seconda parte della risposta a Rousseau arriverà nella giornata di oggi, quando durante un’assemblea coi parlamentari il capo politico uscente Vito Crimi darà maggiori spunti anche sulla riorganizzazione interna del partito.
- Si è già provveduto ad aprire un nuovo conto che dovrebbe permettere al Movimento di rendersi economicamente indipendente dalla piattaforma di Casaleggio.
Mentre la rifondazione interna del Movimento 5 stelle va avanti, la piattaforma Rousseau riapre la questione dei versamenti da parte dei parlamentari pentastellati. L’attacco arriva con un post pubblicato sul Blog delle stelle e con un’intervista di Enrica Sabatini, socia di Rousseau insieme a Davide Casaleggio, all’Adnkronos. Il termine temporale è fissato al 22 aprile, data entro la quale gli eletti dovranno saldare il debito rivendicato da Rousseau. I rappresentanti della piattaforma hanno anche rifiutato di continuare a trattare con il nuovo leader del M5s, Giuseppe Conte, in quanto non iscritto al Movimento e che «non riveste, ad oggi, un ruolo riconosciuto dallo statuto per il quale possa avanzare o sottoscrivere proposte di accordo con Rousseau a nome del Movimento». La replica è affidata a fonti del Movimento che spiegano che «estraniarsi dal contesto reale del paese, alimentando le polemiche su questioni interne, è un lusso che non possiamo permetterci». La seconda parte della risposta a Rousseau arriverà nella giornata di oggi, quando durante un’assemblea coi parlamentari il capo politico uscente Vito Crimi darà maggiori spunti anche sulla riorganizzazione interna del partito insieme al tesoriere Claudio Cominardi. Si è già provveduto ad aprire un nuovo conto che dovrebbe permettere al Movimento di rendersi economicamente indipendente dalla piattaforma di Casaleggio. I contributi richiesti in futuro ai parlamentari dovrebbero aggirarsi sui 2.500 euro a testa, di cui 1.500 di restituzioni destinati ai cittadini e 1.000 come quota di contributo al partito. Addio quindi al conto in cui oggi sono depositati 7 milioni di euro, teoricamente destinati a progetti di beneficenza, ma attualmente bloccati: fin quando Rousseau non tornerà a permettere agli iscritti di votare l’impiego, infatti, il denaro restituito non potrà essere investito.
L’appuntamento di Crimi dovrebbe introdurre, nel fine settimana, la doppia riunione con deputati e senatori di Conte, che dà seguito alla prima assemblea congiunta con gli eletti in cui aveva illustrato i primi elementi della sua proposta per rifondare il Movimento. Sarebbe in dirittura d’arrivo poi la ricerca di una sede fisica per il Movimento: secondo fonti interne, la trattativa per un indirizzo nella vicinanza dei palazzi del potere sarebbe già a buon punto.
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