Il crollo del ponte a Genova è «un dramma che segna la vita della Repubblica e per il quale la magistratura sta doverosamente accertando le responsabilità», ha detto Mattarella. Alle 10:30 inizia la cerimonia istituzionale.
Quattro anni fa crollava a Genova il Ponte Morandi provocando 43 vittime. In loro ricordo è stata celebrata alle 8.30 di questa mattina una messa nella chiesa di San Bartolomeo della Certosa a cui hanno partecipato il sindaco della città ligure Marco Bucci e l’assessore regionale alla Formazione Ilaria Cavo.
Alle 10:30 è iniziata invece la cerimonia istituzionale, con la proiezione dei nomi delle vittime e la deposizione di una corona di fiori all'interno della Radura della Memoria a Genova. Oltre al sindaco di Genova era presente anche il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini e il segretario della Lega Matteo Salvini.
Durante la cerimonia il ministro Giovannini ha ribadito l’impegno del governo nel costruire un luogo simbolo per commemorare le vittime.
Dal palco il sindaco Marco Bucci ha letto le parole contenute in una lettera inviata dal presidente del Consiglio Mario Draghi: «Lo stato deve fare tutto il possibile perché tragedie simili non avvengano mai più; dobbiamo garantire la sicurezza delle nostre infrastrutture, tutelare la vita di tutti i cittadini: ne va della credibilità dell’Italia e delle nostre istituzioni».
Anche il presidente della regione Toti ha preso parola: «Erano le 11:36 di quattro anni fa quando crollò il Ponte Morandi. Come si è svegliata la Liguria stamattina? Come ormai per il quarto anno si è svegliato con le stesse tre potenti sensazioni: quella di dolore per le quarantatré persone che non ci sono più, poi con la richiesta di giustizia che guarda il tribunale di Genova e il processo in corso che spero possa concludersi con la verità e nel più breve tempo possibile e poi consentitemelo con orgoglio di andare oggi ad andare a ricordare quella giornata sotto un ponte ricostruito».
Il messaggio di Mattarella
In mattinata è arrivato il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Nel quarto anniversario del crollo del Ponte Morandi, si rinnova il dolore della tragedia che ha colpito quarantatré vittime. Una ferita che non si può rimarginare, una sofferenza che non conosce oblio, una solidarietà che non viene meno. Un dramma che segna la vita della Repubblica e per il quale la magistratura sta doverosamente accertando le responsabilità. Rinnovo anzitutto ai familiari, costretti a patire il dolore più grande, la più intensa solidarietà della nostra comunità nazionale», scrive il presidente Mattarella.
«Si manifesta – continua – l’esigenza di interventi adeguati a sostegno dei familiari delle vittime di tragedie come queste: occorre che la normativa sappia dare risposte a queste esigenze. L’azione svolta dal comitato dei familiari delle vittime è risultata preziosa, vero e proprio memoriale vivente della tragedia, in attesa della realizzazione del memoriale proposto a monito permanente».
Anche parte del mondo politico ha espresso messaggi di cordoglio primo fra tutti l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte che era in carica il giorno del crollo. «Sono passati quattro anni, ma il dolore e la rabbia per la tragedia del Ponte Morandi non sono scalfiti dal tempo. Il mio pensiero oggi va alle 43 vittime, alle loro famiglie, ai loro cari, ad un intero paese che ancora attende sia fatta giustizia».
Anche il segretario del Pd Enrico Letta ha voluto lasciare un messaggio per i parenti delle vittime:
Il punto sulle indagini
Omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, crollo doloso, omissione d’atti d’ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso, sono i reati che la procura contesta a 59 imputati, tra i quali: ex vertici di Autostrade per l’Italia, Spea, dirigenti del ministero dei Trasporti in servizio e altri non più in quel ruolo.
Autostrade per l’Italia ha chiesto di patteggiare anche in un altro dei filoni di indagine sul crollo del ponte Morandi. Dopo averlo fatto nell’inchiesta principale sul cedimento del viadotto concordando una pena di 30 milioni di euro con procura e giudici, ha eseguito la stessa scelta di fronte ad altre accuse di falsi e mancati controlli in altri tratti autostradali. Toccherà ai pm, adesso, valutare se accordare la richiesta di patteggiamento, che eviterebbe così un lungo processo alla società.
Per approfondire:
© Riproduzione riservata