La votazione alla Camera per appello nominale sarà martedì 16 maggio, e il 17 ci sarà la dichiarazione di voto finale. Il ministro Matteo Salvini è convinto che l’opera da oltre 13 miliardi sarà realizzabile in tempi brevi
Un altro atto di forza: il governo ha deciso di porre la questione di fiducia sul decreto per riattivare la procedura di realizzazione del ponte sullo Stretto, tramite il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, che si è espresso oggi alla Camera. In questo modo sarà velocizzato il via libera definitivo al decreto altrimenti in scadenza. La votazione per appello nominale sarà martedì 16 maggio, e il 17 ci sarà la dichiarazione di voto finale. Il ministro Matteo Salvini è convinto che l’opera sarà realizzabile in tempi brevi.
Il decreto
Nello specifico, il decreto approvato a marzo riavvia l’iter realizzativo dell’opera attraverso la prosecuzione del rapporto concessorio, la ripresa dei rapporti contrattuali tra la società concessionaria, il contraente generale e gli altri soggetti affidatari dei servizi connessi alla realizzazione dell’opera, nonché la risoluzione del contenzioso pendente.
Come spiegato dallo stesso Mit, innanzitutto, la società Stretto di Messina, in liquidazione, torna in vita e si trasforma in una società in house. L’assetto societario prevede la partecipazione di Rfi, Anas, delle Regioni Sicilia e Calabria e per una quota non inferiore al 51 per cento di Mef e Mit. A quest’ultimo sono attribuite funzioni di indirizzo, controllo e vigilanza tecnica e operativa sulla società in ordine alle attività oggetto di concessione, circostanza che garantirà l’esercizio di una decisiva attività di indirizzo sugli obiettivi strategici e sulle decisioni della società.
Si prevede la costituzione di un Comitato scientifico di consulenza tecnica, supervisione e indirizzo delle attività tecniche progettuali. Rivive il progetto definitivo del ponte, che dovrà essere integrato e aggiornato secondo le prescrizioni e le normative vigenti. Rivivono i contratti già stipulati, previo l’azzeramento del contenzioso. In caso di ritardi, potrà essere nominato un commissario.
I costi
Il Documento di Economia e Finanza dichiara un costo di 14,6 miliardi, 13,5 per il ponte, 1,1 per le opere ferroviarie a carico di RFI, un valore indefinito per le opere stradali a carico di Anas, valore confermato appena tre giorni fa dal sottosegretario ai Trasporti della Lega, Edoardo Rixi.
A questi, si sono aggiunti i fondi per la campagna pubblicitaria previsti dal decreto. Durante la conversione infatti, il Senato ha aggiunto un “Piano di comunicazione per la realizzazione del Ponte sullo Stretto” per «assicurare l'attuazione di iniziative permanenti di informazione e di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza sullo stato di avanzamento dell'opera, da svolgersi in collaborazione con i competenti enti territoriali». Per questo fine sarà autorizzata una spesa di 7 milioni in sette anni, dal 2024 al 2030.
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