Il relatore e presidente della commissione Giustizia ha presentato i suoi emendamenti di “mediazione”: l’elemento principale è togliere l’ “identità di genere”, una base su cui il Carroccio prefigura l’accordo con Italia viva. Prosegue parallelamente la minaccia di affossamento. Bernini (Fi): «Chi insiste per votare nel pomeriggio lo fa rischio della vita della legge Zan»
Il relatore leghista e presidente della commissione Giustizia, Andrea Ostellari, ha presentato la sua proposta di «mediazione» sul Ddl Zan, nei testi si legge il filo rosso che lo unisce alle proposte di modifica di Italia viva: eliminare la definizione di identità di genere.
Gli emendamenti così formulati sono punto per punto in piena sintonia coi renziani. Mentre Italia viva propone di eliminare direttamente l’articolo 1, che specifica cosa si intende per sesso, genere e orientamento sessuale (“si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso; c) per orientamento sessuale si intende l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi; d) per identità di genere si intende l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione”), Ostellari propone una riformulazione che tolga del tutto le definzioni: «1. La presente legge ha la finalità, in attuazione dell'articolo 3 della Costituzione, di offrire la più ampia tutela contro ogni forma di discriminazione fondata sul sesso, genere e orientamento sessuale, quali espressioni di diritti inviolabili di ciascun individuo, nonché contro ogni forma di discriminazione fondata sulla disabilità».
L’articolo 4 che interviene sulle minacce, per Italia viva si dovrebbe direttamente togliere. Per il relatore invece deve convertire il proposito in un rafforzamento della libertà di espressione. Adesso il ddl Zan, così come approvato alla Camera, infatti fa salve tutte le manifestazioni del pensiero a meno che non determino il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti. Per la Lega quest’ultima frase va eliminata.
Per quanto riguarda il dibattuto articolo 7 preso di mira anche dal Vaticano, che prevede l’istituzione della “Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia”, il nuovo testo chiede di convertirla in una giornata contro «ogni discriminazione» ed elimina l’obbligo per le scuole di celebrarla, dando una “possibilità” che non implichi oneri. Gli emendamenti di Italia viva facevano salva l’autonomia scolastica.
Forza Italia è già d’accordo: «Riteniamo che la mediazione Ostellari sia una buona mediazione. Chi insiste per votare nel pomeriggio lo fa rischio della vita della legge Zan e non è quello che noi vogliamo. Noi stiamo cercando una mediazione per farla sopravvivere. Basta un accordo politico per approvarla anche alla Camera in una settimana» ha detto la capogruppo di FI Anna Maria Bernini. Questa mattina si è svolta una riunione di maggioranza per decidere se fare arrivare il disegno di legge direttamente in Aula il 13 luglio, il voto sul calendario è previsto per il pomeriggio. Italia viva ha chiesto di rimandare la decisione a domani, Ostellari ha proposto di fissare la discussione il 22 luglio.
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