È stato proclamato per venerdì dalla Confederazione unitaria di base
- La ministra per la pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, in un’intervista a La Stampa commenta lo sciopero generale di 24 ore previsto per la giornata di domani, venerdì 23 ottobre indetto da Cub
- «Non ho remore a definire abnorme la scelta dei sindacati», prosegue la ministra, «dobbiamo tenere insieme la tutela della salute con l'erogazione dei servizi a cittadini e imprese»
- E sulla contrattazione aggiunge «Non viene intaccata dal decreto, anzi, si richiama specificatamente il confronto sul lavoro agile. L’emergenza pandemica non ha reso possibile un accordo quadro ad hoc»
«Lo sciopero? Non ho remore a definire abnorme la scelta dei sindacati. Noi dobbiamo evitare un nuovo lockdown generalizzato e tenere insieme la tutela della salute con l'erogazione dei servizi a cittadini e imprese: da parte nostra c'è sempre stata ricerca di dialogo e poi risposte nei fatti. Uno sciopero in piena pandemia, e con la necessità per la pubblica amministrazione di supportare la ripresa del Paese, potrebbe apparire davvero poco giustificabile».
Così la ministra della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, a La Stampa, in merito allo sciopero indetto da Cub, la Confederazione unitaria di base. «La contrattazione non viene intaccata dal decreto e non mi sognerei mai di farlo, anzi si richiama specificatamente il confronto sul lavoro agile, come previsto dai contratti e nel protocollo del 24 luglio. Ci sono esigenze organizzative collegate all'emergenza pandemica che richiedono una risposta rapida per tutelare la salute e assicurare i servizi. Non c'era tempo per un accordo quadro ad hoc, è evidente».
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