Massimiliano Panero da inizio luglio siede nel consiglio di amministrazione della Sogesid, società del Mef che lavora nel campo della sostenibilità. Nel 2019 è stato candidato alle Europee con il partito neofascista. La nomina è stata benedetta da Fratelli d’Italia in Piemonte e accettata di buon grado dal corregionale ministro Pichetto Fratin
Un passato che non passa e un legame che si fa fatica a recidere del tutto. Così nell’era della destra postfascista, al governo arriva la nomina in una partecipata pubblica di un ex candidato dei neofascisti di CasaPound. Un dirigente politico dichiaratamente novax, fieramente filo-russo, che ha abbracciato la causa del negazionismo climatico.
È il profilo di Massimiliano Panero, 50 anni, piemontese, giornalista, da inizio luglio siede con un compenso di 13.500 euro all’anno nel consiglio di amministrazione della Sogesid, la società del ministero dell’Economia, che garantisce vari servizi al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase), di Gilberto Pichetto Fratin, e a quello delle Infrastrutture (Mit), guidato da Matteo Salvini.
Nomina piemontese
L’incarico, assegnato dal Mef con la regia di Mase e del Mit, è stato accolto senza battere ciglio nel governo Meloni: «Sogesid è un braccio operativo prezioso per questo ministero, il governo, attraverso la nuova governance, vuole valorizzare le competenze che esprime», ha dichiarato Pichetto Fratin, che non ha osteggiato la nomina. Anzi, si è concesso una photo opportunity con i nuovi vertici di Sogesid, compreso Panero ovviamente.
La cosa non sorprende. Il rapporto di conoscenza tra i due risale al 2014, quando Pichetto Fratin era candidato per il centrodestra alla presidenza della regione Piemonte con il supporto della lista Destre unite, capeggiata da Panero. Qualche anno dopo, nel 2021, il giornalista ha intervistato Pichetto Fratin, allora viceministro allo Sviluppo, per il giornale delle partite Iva. La nomina è quindi un affare tutto piemontese, visto che la sponsorizzazione principale è arrivata dal gruppo dirigente locale di Fratelli d'Italia.
Panero era un volto familiare in consiglio regionale in Piemonte. Aveva lavorato come addetto stampa per il gruppo Alleanza nazionale dall’inizio degli anni duemila fino al 2010, cementando i rapporti politici con il centrodestra. Successivamente ha scelto altre strade, più radicali, conservando buoni uffici con i dirigenti diventati poi l’ossatura locale del partito di Meloni.
La corsa con CasaPound
Nel 2019 il giornalista e attivista politico di estrema destra ha quindi cercato il salto di qualità personale, unendosi a CasaPound, guidata da Simone Di Stefano. Erano gli anni in cui le tartarughe frecciate sembravano potessero diventare una forza politica rilevante. Panero si candidò alle Europee nella circoscrizione Italia Nord occidentale.
Il risultato fu deludente: portò a casa appena 134 preferenze. Sempre nello stesso anno, alle regionali in Piemonte andò peggio: la lista formata Destre unite e Cpi, che doveva essere guidata da Panero, non raccolse nemmeno le firme per partecipare al voto e il ricorso alla giustizia amministrativa fu respinta. Restava, comunque, la certificazione di un posizionamento nell’area neofascista.
L'azione del giornalista con la passione politica si è del resto caratterizzata per posizioni tipiche del sovranismo più estremista: nel 2015 si è fatto immortalare in una fotografia con esponenti di Russia Unita, il partito di Vladimir Putin. La simpatia per il Cremlino non si è affievolita nemmeno dall’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Mosca.
Anzi, qualche settimana fa Panero ha ritwittato un post in cui Kiev viene definito «stato terroristico ucraino». La sua vera passione è stata la battaglia contro i vaccini anti-Covid, che hanno riempito le pagine social per mesi. Di recente ha sviluppato un’altra ossessione: la negazione dei cambiamenti climatici.
Peccato che la Sogesid si occupi proprio delle risorse da impiegare per «risanare le aree inquinate e restituirle alle comunità, sviluppare un’efficiente programmazione comunitaria, far crescere le Pa nel senso della sostenibilità ambientale». Così ai dubbi sull’opportunità della scelta di un ex CasaPound, dal curriculum poco attinente alle funzione della società, si aggiunge il paradosso di un negazionista della crisi climatica nel cda di una società che vuole tutelare l'ambiente.
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