Nella puntata di martedì mattina di Giù la maschera Marcello Foa ha lasciato ampio spazio a medici e professionisti che hanno difeso il potere curativo di preghiera e meditazione, che «allunga la vita» e «allontana la violenza della guerra»
Una puntata dedicata tutta a quanto «il potere della mente e la preghiera aiutano a guarire». Marcello Foa, ex presidente della Rai e conduttore della Radiorai di Francesco Pionati, non si smentisce e continua nella sua trasmissione a strizzare l’occhio alle nicchie di medicina alternativa o addirittura ai No-vax, com’era successo in una delle prime puntate del programma.
Martedì mattina la trasmissione era tutta dedicata a indagare il valore dello spirito nelle situazioni ostili della vita: insieme ad Alessandra Ghisleri, Foa ha dialogato con Maria Rachele Ruiu (counsellor professionista laureata in psicologia), il medico radiologo Pino Failla, responsabile del servizio di mammografia dell’Ospedale San Pietro – Fatebenefratelli di Roma e Monica Urru, medico psicoterapeuta.
Il racconto di Foa
Foa ha parlato dell’esperienza personale di sua madre, che a un tumore all’esofago aveva reagito «con temperamento, fiducia e fede» ed era riuscita a vivere altri tre anni. Dopo le esperienze aneddotiche, si è passati a interpellare Ruiu, che è componente del direttivo di Pro vita.
A sua volta ha raccontato la storia del suo carcinoma, risolto in un anno «pieno di gratitudine e con la certezza che era un tempo prezioso per noi». «Lo sguardo al cielo mi ha fatto vivere un periodo bellissimo» ha continuato Ruiu, che ha spiegato come il dolore possa diventare accettabile attraverso la preghiera.
Failla, a sua volta, ha spiegato che la preghiera aumenta il buonumore e la forza e aiuta il corpo a entrare «in una forma più favorevole per affrontare il male». La religione, ha affermato il radiologo, dà significato a tutto, «anche alla malattia e alla morte»: «Le porte del cielo sono aperte, la vita ha una dimensione eterna, infinita» ha detto il medico.
Chi prega è più sano
Dopo la lettura cristiana, si è passati al valore “fisico” della spiritualità: Urru, invece, è stata invitata per parlare delle conseguenze fisiche della preghiera sul corpo.
«Nel cervello le aree che ci parlano di interconnessione con l’ambiente che ci circonda diventano molto attivate» con la preghiera. Ghisleri è stupita: «Quindi lei ci sta dicendo che chi prega è avvantaggiato?» «L’essere umano è un essere spirituale – ha risposto la psicoterapeuta – Noi abbiamo delle aree interne che collegano diverse zone del cervello che ci fanno funzionare meglio. Chi prega e si pone in collegamento con un’entità superiore è più sano, riesce a superare il momento dell’avversità in una maniera assolutamente naturale».
Insomma, la preghiera fa vivere meglio: «La fides è un elemento fondamentale per l’essere umano per vivere bene e a lungo» ha concluso Urru.
Foa, però, non era ancora soddisfatto e ha citato un’intervista a Famiglia cristiana in cui Urru specificava che la preghiera ha un valore diverso rispetto ad altre attività di rilassamento. «Esiste un’area interna al cervello che è l’area dell’atteggiamento di fede. Si attiva all’interno dell’universo un’area che ci fa sentire tutt’uno con l’universo».
Ma non è finita qui: la spiritualità può anche allontanarci dalla violenza: «Oggi dovrebbe essere di grande attualità: [la preghiera] ci allontana dalla guerra, perché il conflitto è attivato da aree opposte che vengono inibite da questo circuito. Chi si mette in attività di preghiera vede nell’altro sé stesso e non riesce a fare del male».
Sembra quasi una riedizione della volta in cui Foa aveva invitato Massimo Citro della Riva, sospeso dall’ordine dei medici, a parlare delle conseguenze negative dei vaccini: l’ex presidente fu costretto dai vertici Rai a recuperare con un’altra puntata riparativa il giorno successivo.
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