Fonti azzurre confermano a Domani: «Notizia fondata» nonostante entrambi abbiano smentito. I malumori sono evidenti. Intanto, mentre i suoi deputati vanno verso il partito di Berlusconi, Renzi difende il Cavaliere su Twitter attaccando la procura di Firenze, città dove è imputato
Ettore Rosato ed Elena Bonetti sono pronti a lasciare Matteo Renzi per spostarsi in campo azzurro. Dopo la smentita arriva la conferma da fonti di Forza Italia a Domani: «La notizia è fondata». I dialoghi sono in corso, entrambi ormai hanno reso evidenti i loro malumori verso il leader, al punto che Ettore Rosato ha espresso il suo scontento in un tweet pubblicato il 6 luglio: «Caro Matteo, ho appreso da una mail di essere membro del comitato delle regole del congresso. Ti avevo detto, anche personalmente, che non ero disponibile. Mi sembra inutile riepilogare qui i motivi. Poco male, non ci siamo capiti, dopo tanti anni può succedere. Un abbraccio e buon lavoro a tutti gli amici, io sono qui a dare una mano come ho sempre fatto».
A Domani ha smentito la notizia, tuttavia ha aggiunto: «Stiamo parlando di altro. Io faccio politica dal 1987, sono abituato a dire quello che penso». L’annuncio della separazione, dice, lo avrebbe dato ufficialmente, ma intanto il malumore ha portato già a un piccolo atto di ribellione: «Io non farò parte del comitato, ma non è una dichiarazione di guerra. Semplicemente c’era un punto di vista diverso».
Bonetti non commenta, ma ha espresso a chi le è vicino il suo disagio. Non ha sempre seguito la linea Renzi già in passato, e soprattutto non ha apprezzato che non sia stato portato avanti il progetto di creare una forza unica al centro.
Lei che ha lavorato per trovare una sintesi, si è lamentata, adesso avrebbe capito che non si può trovare. E sta riflettendo su come gestire la situazione.
Insieme a Luigi Marattin aveva già pubblicamente criticato la scelta di nominare Raffaella Paita (capogruppo alla Camera) coordinatore nazionale: «Una nomina, – commentava il mese scorso a Radio 1 - chiunque fosse, fatta al termine dell'assemblea non era il massimo. Tutti i ruoli dovrebbero venir sottoposti al dibattito del Congresso, ovviamente la nomina è valida ma io ne faccio un punto politico». La democrazia «in un partito è un punto forte, il metodo in politica è sostanza». Renzi aveva annunciato la coordinatrice senza anticipare la mossa: «Ho pensato subito che era un grave errore». Da allora le domande su cosa Bonetti intenda fare sono state sempre più insistenti. Poi l’uscita sui social di Rosato.
Bonetti, ha raccontato il Foglio, venerdì pomeriggio parteciperà all’evento dal titolo: «L’opposizione al ddl Calderoli». Sul palco insieme a loro ci saranno anche Peppe Provenzano, Giuseppe De Cristoforo di Sinistra italiana ed Enzo Maraio, il segretario del Partito socialista italiano.
La risposta
L’ufficio stampa di Italia viva mercoledì ha replicato con una nota ai rumors sempre più insistenti: «Le notizie riportate dall'agenzia di stampa Adnkronos secondo cui i deputati di Italia Viva Ettore Rosato ed Elena Bonetti sarebbero in procinto di lasciare il partito sono prive di fondamento». La notizia trova 24 ore dopo un riscontro proprio tra i forzisti.
Intanto, mentre i suoi deputati vanno verso il partito di Berlusconi, Renzi difende il Cavaliere su twitter attaccando la procura di Firenze, città dove è imputato. La procura «guidata da Luca Turco sostiene che le stragi di mafia del 1993 fossero finalizzare a sostenere Silvio Berlusconi. Siamo oltre il ridicolo». Per lui «insegue la visibilità mediatica dei processi politici». E ancora: «Mai vista una Procura più delegittimata e squalificata: inseguono il fantasma di Berlusconi e non toccano il racket delle occupazioni abusive. Ma non si rendono conto che sta diventando imbarazzante, prima che incredibile?», ha scritto su Twitter il leader di Italia viva.
Il calo dell’emotività sulla morte di Berlusconi sta portando i partiti del Terzo polo a riacquistare punti a scapito di FI. Renzi, sempre più spesso tra lodi al leader scomparso e posizioni vicine al governo, sta cercando di riempire il vuoto. Resta il fatto che nonostante il tracollo di Forza Italia, sceso secondo i sondaggi al 6,1 per cento perdendo ben 3,5 punti rispetto al mese scorso, vale più dei partiti di Renzi e Calenda messi assieme: 5,8 per cento. E Renzi si ferma al 2,3.
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