La manifestazione della Lega «per l’occidente e per l’esistenza con lo stato di Israele» si è aperta con il messaggio dell'Ambasciatore di Israele in Italia, Alon Bar. La sindaca di Monfalcone tra i relatori teme «l’imam che parla di sostituzione». In contemporanea, in un’altra piazza della città, da Porta Venezia, parte un corteo a sostegno dei palestinesi molto più seguito
A Piazza Cairoli la Lega ha organizzato una manifestazione «in difesa dei valori dell’Occidente e per l’esistenza dello stato d’Israele», in contemporanea, in un’altra piazza della città, da Porta Venezia, è partito un corteo a sostegno di Gaza. E contro di loro si è scagliato Matteo Salvini ultimo a intervenire: «A qualche centinaio di metri qua c’è una manifestazione in cui urlano “Israele Stato fascista, Stato terrorista”: gli ultimi fascisti sono loro».
Ma mentre la piazza di Salvini appare tutt’altro che piena, quella per la manifestazione pro Palestina invece ha raggiunto le quattromila persone riporta il Corriere, un lungo corteo fatto di voci diverse. Dalle attiviste di Non una di meno che non si riconoscono «nel machismo» dell’esercito proprio oggi che si festeggia la Festa delle Forze Armate, e, in fondo, anche un solo cartello per Hamas del partito Marxista-Leninista. Ma quello che viene chiesto dai manifestanti è il cessate il fuoco e la pace.
La manifestazione si è aperta con il messaggio dell'Ambasciatore di Israele in Italia, Alon Bar, che ha ringraziato il governo, nonostante fossero presenti soltanto i salviniani: «Israele – ha scritto - sta vivendo uno dei periodi più difficili della sua storia, dopo l’attacco jihadista di Hamas dello scorso 7 ottobre».
Ha ringraziato «il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini - e tutto il Governo italiano - per la forte solidarietà espressa nei confronti di Israele in queste settimane. Questa solidarietà ci ha profondamente commossi e vi chiediamo di continuare a sostenerci con forza».
Gli altri interventi
Poi sul palco il ministro dell'istruzione e del merito, Giuseppe Valditara. A seguire il sindaco di Cinisello Balsamo, Giacomo Ghilardi, la sindaca di Monfalcone, Annamaria Cisint che teme «l’islamizzazione». E accusa: «Da noi nessuna associazione islamica ha condannato i fatti terroristici di Hamas», avvalorando in parte le teorie complottiste: «L’Imam a Monfalcone ci dice: "Non siamo interessati all’integrazione perché vogliamo sostituirvi". Dobbiamo intervenire subito, imponendo regole certe e togliendo i veli islamici a copertura integrale del volto». La sindaca se la prende con i centri «dove si parla arabo», per lei «è impossibile capire se parlano di questioni che hanno a che fare con la sicurezza».
Poi il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga: «Grazie a Matteo Salvini per aver avuto il coraggio di affrontare con il proprio viso i pericoli che ci sono oggi nel mondo». Gli interventi sono tutti di pochi minuti. Quindi è intervenuta la presidente dell'Unione Associazioni Italia Israele Celeste Vichi. Infine anche l’intervento di «un operaio musulmano», è stato comunicato, Ayoub Ouassif.
Le conclusioni
Le conclusioni sono state affidate al leader della Lega Matteo Salvini che tra un’accusa alla sinistra perché difende i diritti Lgbtq+ e si schiera con Gaza («lì l’omosessualità è punita con 10 anni»), ha ribadito la stessa linea dei partiti di centrosinistra: Israele «ha diritto di esistere senza se e senza, ma l'obiettivo finale non può essere che due popoli, due Stati, che vivano vicini, senza allarmi antiaerei e senza bunker».
Salvini, oltre ad andare contro alle droghe «e allo sballo», ha aggiunto che l’antisemitismo «è una piaga virulenta, è un cancro, è qualcosa di disgustoso. Il problema lo dobbiamo affrontare con determinazione: nessuno spazio, nessun permesso, nessuna autorizzazione a chi educa nell'odio bimbi e ragazzi».
Il ministro per gli affari Regionali Roberto Calderoli rivendica: «Credo che quando su un palco si mette la difesa dell'Occidente dei diritti, delle libertà, della sicurezza e della pace siano cose di cui non si può avere paura e che bisogna affermare sempre forte».
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