«Dove dovrebbe andare una nave norvegese? Semplice, in Norvegia…» ha scritto su Twitter Matteo Salvini, vicepremier e ministro del Mims, sulla nave della Ong Sos Méditerranée, Ocean Viking, nel Mediterraneo alla ricerca di un approdo per i migranti soccorsi in mare.

Da oltre 10 giorni circa mille persone a bordo di tre navi - Geo Barents, Humanity1 e, appunto, Ocean Viking - attendono di poter sbarcare dopo essere state soccorse in diverse operazioni in acque internazionali nel Mediterraneo centrale. Tra loro anche donne, minori soli e bimbi.

L’esecutivo non cede. La Germania ha chiesto esplicitamente che vengano accolti i migranti della Humanity, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha detto no: «Se fai la spola tra le coste africane e l'Italia per traghettare migranti - ha commentato - violi apertamente il diritto del mare e la legislazione internazionale. Se poi una nave ong batte bandiera, poniamo, tedesca, i casi sono due: o la Germania la riconosce e se ne fa carico, o quella diventa una nave pirata».

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, l’uomo che ha scritto i “decreti sicurezza” con il leader della Lega Matteo Salvini quando era a sua volta al Viminale, ha avvertito nelle sue prime ore al dicastero che la linea è quella di non accogliere le navi che stanno effettuando i salvataggi.

La denuncia

Nessuna delle associazioni che opera nel Mediterraneo ha intenzione di smettere si salvare vite in mare, anzi. Proprio oggi un’altra Ong tedesca, la Sea Watch, ha varato una nuova imbarcazione. E la reazione potrebbe andare oltre. «Meglio pirati che assassini», ha detto Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans. «Il ministro dell'Interno Piantedosi deve immediatamente cessare di infliggere sofferenze e mettere in pericolo donne, uomini e bambini, che sono in ostaggio del Governo italiano in mezzo al mare - ha detto all'Adnkronos -. Se ci sarà una Norimberga per l'Olocausto del Mediterraneo, di sicuro il signor Piantedosi sarà uno di quelli alla sbarra, in buona compagnia».

Ma «aspettando Norimberga per i crimini contro l'umanità che si commettono a partire dal memorandum Italia-Libia», in ogni caso, ha avvertito l’attivista, «Piantedosi è sulla buona strada per raggiungere, come ministro dell'Interno, il suo capo Salvini, sotto processo per sequestro di persona».

L’attuale ministro dei Trasporti promotore dei “porti chiusi” è imputato a Palermo per aver impedito lo sbarco dalla Open Arms nel 2019. «I nostri team legali – dice Casarini parlando del nuovo caso Piantedosi – sono già al lavoro». Per Casarini ci sono violazioni sulle leggi riguardo i minori e la convenzione di Amburgo «che ha rango di norma costituzionale».

La convenzione di è sull’obbligo di soccorso in mare riguardanti le zone Sar (search and rescue), ed è stata sottoscritta dall’Italia. Molti dei salvataggi sono stati effettuati in zona Sar libica: «La Libia ha un centro di coordinamento, ma non ha un “place of safety”, cioè un luogo sicuro. Chi si trova in mare – dice Casarini – non può riferirsi a quel centro».

Per Mediterranea, Italia e Malta devono intervenire. Le prime richieste di aiuto risalgono al 24 ottobre: «Si configura una violazione». Per questo la Ong anticipa a Domani che vuole lanciare una class action: «Per reagire a questo velato stato di polizia. Il primo atto è stato contro le navi, il secondo contro i rave. Questa è l’impronta del nuovo ministro degli Interni, bisogna reagire».

 

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