La manifestazione del movimento davanti alla sede dei dem. Il leader Mattia Santori: «È una crisi che riguarda tutti. Datemi del pazzo ma ho visto troppa bellezza quest'anno per riuscire a rassegnarmi». In cinque a colloquio con la presidente dem Valentina Cuppi, che ha commentato: «Iniziativa da accogliere con entusiasmo»
Le dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario del Pd scuotono anche le Sardine, che come annunciato ieri si sono presentate stamattina alle 12 al Nazareno per organizzare un presidio davanti alla sede dei dem. «Non è la crisi del Pd, è la crisi di Piazza Grande e di un'idea di politica che include invece che rinchiudersi», si legge sulla loro pagina Facebook. «Non abbiamo mai lesinato critiche a Zingaretti e al Partito democratico, pur nella lealtà di chi intende costruire e mettÈersi al servizio di un processo. Ma non si può lasciare un lavoro a metà, non ce lo possiamo permettere».
L’iniziativa – diversi dei manifestanti hanno portato anche tende e sacche a pelo, dimostrando di essere pronti a rimanere davanti al Nazareno a oltranza – è stata commentata dalla presidente del Pd, Valentina Cuppi: "È un’iniziativa da accogliere con entusiasmo, ha un approccio combattivo costruttivo, io sono entrata nel partito per l'idea di piazza grande, lanciata da Nicola Zingaretti, di un partito vicino alla gente», ha detto. Una delegazione di cinque Sardine sarà accolta all’interno della sede per un colloquio con Cuppi.
A guidare la manifestazione c'è Mattia Santori, il leader del movimento. «Oggi si va al Nazareno – ha spiegato sui social network – a dire che le assemblee tra pochi non bastano più. Oggi andiamo a chiedere che inizi una nuova fase costituente: aperta, democratica, innovativa. Non per il Pd, non per le Sardine. Ma per tutti gli apolidi della politica. Ci sono mattine in cui vorresti startene a letto. Giorni in cui ti dici “chi me lo fa fare?”. Mesi in cui rimpiangi di non essertene stato zitto e buono. Poi ti guardi intorno e vedi ancora schiere di opinionisti, flotte di disillusi, plotoni di culi pesi e tastiere pesanti. Apprezzo i benpensanti ma non è con le penne fini che le cose cambieranno. Stimo gli intellettuali ma credo che quando si tratta di ricostruire serva soprattutto chi si sporca le mani. Pensate quello che vi pare, ma la crisi del Pd è la crisi del centrosinistra, una crisi che ci riguarda e che vi riguarda anche se la politica vi fa schifo o vi ha stancato. Datemi del pazzo ma ho visto troppa bellezza quest'anno per riuscire a rassegnarmi».
© Riproduzione riservata