Aveva definito gli attivisti del gruppo Omphalos «adescatori di minorenni». Il reato di diffamazione è stato prescritto, ma Pillon dovrà pagare i danni per la causa civile: 30mila euro più le spese processuali
La corte d’Appello di Firenze ha condannato l’ex senatore leghista Simone Pillon a risarcire con 30mila euro, più il pagamento delle spese processuali, un’associazione di attivisti Lgbt che lo aveva querelato per diffamazione. La corte ha dichiarato prescritto il reato, ma ha riconosciuto il risarcimento civile nei confronti dell’associazione deciso dal tribunale in primo grado.
Il caso nasce nel 2014, quando in una serie di incontri pubblici Pillon aveva definito gli attivisti del gruppo Omphalos «adescatori di minorenni» per la loro attività di sensibilizzazione nelle scuole dell’Umbria. Denunciato per diffamazione, Pillon è stato condannato in primo grado e poi assolto dalla Corte d’appello di Perugia. La Cassazione ha poi annullato l’assoluzione rinviando il processo a Firenze.
«Siamo pienamente soddisfatti per questa ulteriore vittoria giudiziaria perché viene ristabilita la verità e accertato definitivamente che Pillon aveva gravemente diffamato l’associazione», hanno commentato gli attivisti di Omphalos. «Ricorrerò per Cassazione e alla Corte europea se necessario. Opporsi alla dittatura del pensiero unico costa caro, ma non ci fermeremo», ha scritto Pillon su Twitter.
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