Giorgia Meloni smentisce le indiscrezioni di stampa sull’accordo concluso con Elon Musk per un corposo investimento italiano nella sua società di telecomunicazioni SpaceX. «La Presidenza del Consiglio smentisce che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il Governo italiano e la società SpaceX per l'uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink» si legge in una nota. Gli articoli a proposito sono usciti lunedì mattina a valle del viaggio lampo della premier a Mar-a-Lago, nella residenza di Donald Trump. 

Per palazzo Chigi, «le interlocuzioni con SpaceX rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società, in questo caso con quelle che si occupano di connessioni protette per le esigenze di comunicazione di dati crittografati».

Lo staff della premier, poi, «smentisce ancora più categoricamente, considerandola semplicemente ridicola, la notizia che il tema di SpaceX sia stato trattato durante l'incontro con il Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump».

Le opposizioni

In mattinata i partiti di minoranza si erano scagliati contro il governo dopo le indiscrezioni che avevano anche evocato un via libera di ministero della Difesa e dei servizi segreti. 

Ad aprire le danze in mattinata era stato il Pd, che ha chiesto chiarimenti per bocca dei suoi capigruppo: «Parliamo di ingenti risorse pubbliche, pari a quelle impegnate negli investimenti a banda ultra larga nel Pnrr, che regaleremmo a una società satellitare le cui performance sono inferiori ai target europei fissati al 2030».

Nel pomeriggio, dopo la smentita di palazzo Chigi, i dem alzano il tiro: «Smentendo una cosa che noi non abbiamo mai affermato, cioè che ci fossero contratti firmati o accordi conclusi, la nota non chiarisce su eventuali trattative in corso con Starlink. Per questo crediamo che la smentita sia assolutamente insufficiente».

Nel frattempo è entrato in scena lo stesso Musk: «Pronti a fornire all'Italia la connettività  più sicura e avanzata!» ha scritto sul suo social X.

Durante il corso della mattinata anche Matteo Renzi aveva chiesto un passaggio parlamentare: «Ricordo che in Italia esistono ancora delle leggi e che nessuno ha abolito il Parlamento. Il Governo non può dare un miliardo e mezzo a un privato senza gara o comunque evidenza pubblica. Mi aspetto la smentita di Palazzo Chigi nei prossimi minuti. Se non arriva chiederemo formalmente che Giorgia Meloni venga in parlamento a riferire su questo accordo che come descritto viola le leggi italiane».

Stessa richiesta da parte di Giuseppe Conte: «Si tratta di questioni della massima rilevanza: tutela delle nostre aziende, protezione dei dati personali, della privacy, della identità personale, cybersicurezza. E tante altre questioni che coinvolgono direttamente la qualità dei nostri processi democratici. Tutto questo può essere deciso sulla base di rapporti personali tra la nostra Premier e uno degli aspiranti padroni del mondo?»

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