Il ministro Roberto Speranza ha parlato al Senato del Dpcm di Natale con le nuove misure anti contagio da Covid-19 e dei vaccini: confermate le limitazioni agli spostamenti, ma per ora solo a Natale e Capodanno, sulle stagioni sciistiche si deciderà con l’Europa. Sul vaccino si attende l’autorizzazione dell’autorità Ue, ma sarà distribuito con gestione centralizzata e gratuito per tutti. Per ora niente obbligo.

Le festività e le zone

Il governo, ha detto Speranza, si vuole muovere «con misure chiare e rigorose». Nel nuovo Dpcm verrà riconfermata la suddivisione in zone di rischio: «ha dato risultati soddisfacenti». Cts e ministero «si stanno confrontando sui parametri» ma «l’impianto di fondo rimane». Attualmente «le regioni tendono verso il giallo ma abbiamo già vigente una misura automatica per adottare misure più stringenti».

«Per le festività Natalizie e di fine anno le limitazioni dovranno essere rafforzate anche nel quadro di un coordinamento Europeo, sempre utile, ma indispensabile se si pensa alle attività che si svolgono in stati diversi». Bisognerà limitare i contatti non necessari: «durante le feste natalizie vanno disincentivati gli spostamenti internazionali, limitati tra le regioni in zone rosse e arancioni, il 25-26 e il primo gennaio saranno limitati tra i comuni».

Limitati anche nelle zone sciistiche: «per ridurre i rischi del contagio connessi all’aggregazione connessa al Natale e al Capodanno».

«Non sarà un Natale come gli altri» ha concluso «ma serve il contributo di tutti per diminuire i decessi e ridurre i posti occupati nelle terapie intensive».

Per quanto riguarda le scuole non ha voluto esporsi, ha ricordato che sono state mantenute le lezioni nelle scuole primarie e nella prima media anche nelle zone rosse e che è prevista per le regioni in uscita delle zone rosse la ripresa delle lezioni in presenza per le classi seconda e terza media: «Obiettivo del governo riportare gradualmente in presenza anche gli studenti delle scuole superiori». Nessuna notizia sulle date.

Vaccini

Speranza è poi passato a parlare dei vaccini: «Rotta chiara verso un porto sicuro», ma questa sicurezza è introdotta con cautela: «è possibile perché appare probabile» che avremo «i vaccini a gennaio». Al momento, ha ricordato, nessun vaccino è stato approvato dall’Ema od dall’Fda – le autorità europea e statunitense - ma i segnali degli studi sono incoraggianti».

Dal piano strategico che elaborerà il ministero della Salute deriverà un piano esecutivo: «ancora è presto, ma si vede la luce in fondo al tunnel». Non è intenzione del governo «stabilire l’obbligatorietà del vaccino valuteremo l’adesione dei cittadini».

La campagna di vaccinazione «non deve coincidere con una nuova fase di diffusione del Covid-19». Dobbiamo arrivarci senza sovraccaricare gli ospedali ha spiegato.

Il vaccino come anticipato sarà «centralizzato e somministrato gratuitamente a tutti gli italiani. Il vaccino è un bene comune e un diritto che va assicurato a tutte le persone». Come anticipato dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, per la distribuzione ci sarà il supporto dell’esercito. Speranza ha ringraziato la Difesa.

L’Italia ha opzionato 202 milioni 573 mila dosi di vaccino: «abbastanza ampia». Sulla durata si userà la massima cautela. L’Ema «si pronuncerà il 29 dicembre sul vaccino Pfizer-Biontech e il 12 gennaio su quello Moderna».

Il ministro ha fatto un appello per il «clima politico: la piena riuscita deve rappresentare un obiettivo di tutto il paese, non ci deve essere alcuna divisione tra noi. Serve un grande piano paese con tutti dentro».

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