Lo stato di emergenza, sostenuto da un primo finanziamento di cinque milioni di euro, avrà la durata di sei mesi. La richiesta arriva da Piantedosi, il presidente della Calabria Occhiuto ha accolto positivamente la notizia, per Ricciardi (Pd): «Non sanno cosa fare»
Ufficialmente su proposta del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, il governo ha deliberato lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale a seguito dell'eccezionale incremento dei flussi di persone migranti attraverso le rotte del Mediterraneo. A quanto appreso verrà a breve nominato un commissario, probabilmente, riferiscono a Domani fonti di governo, si tratterà di un prefetto. Insieme al commissario lavoreranno Protezione civile e Croce rossa.
Lo stato di emergenza, sostenuto da un primo finanziamento di cinque milioni di euro, avrà la durata di sei mesi. «Abbiamo aderito volentieri alla richiesta del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, ben consapevoli -ha detto Musumeci- della gravità di un fenomeno che registra un aumento del 300 per cento. Sia chiaro, non si risolve il problema, la cui soluzione è legata solo ad un intervento consapevole e responsabile dell'Unione europea».
L’intenzione è quella di aumentare i posti nei Centri per il rimpatrio e crearne di nuovi, secondo il disegno per cui l’esecutivo punta a crearne uno in ogni regione.
Per lo storico delle migrazioni e deputato del Pd, Toni Ricciardi, è evidente che non sanno dove sbattere la testa e in un Tweet puntualizza: «Se la ritengono un’emergenza come possono credere che bastino questi milioni?»
In Calabria
Il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto, giudica positivamente la scelta: «È giusto che il ministero dell’Interno e le istituzioni possano avere poteri speciali per affrontare e gestire un fenomeno complesso, destinato a non esaurirsi nel breve periodo e che sta mettendo a dura prova alcune regioni del Sud, come la Calabria». Il presidente ricorda la tragedia di Steccato di Cutro che è costata la vita a oltre 70 persone, tra cui bambini.
«Ho avuto modo di confrontarmi con i ministri competenti - a partire dal ministro Matteo Piantedosi - in merito alle difficoltà oggettive che riscontrano i Comuni calabresi meta di migliaia di arrivi irregolari.
Penso al caso più eclatante, quello di Roccella Jonica, Comune in prima linea nell'accoglienza di flussi migratori di enormi dimensioni».
Lo stato di emergenza, ha spiegato, consentirà a tutte le strutture dello stato di velocizzare l’iter di alcune procedure necessarie per avere a disposizione gli strumenti indispensabili «a garantire la prima accoglienza per i migranti che arrivano nel nostro paese, e dunque nella nostra regione».
«Bene ha fatto il governo Meloni a mettere in campo una misura indispensabile per incidere in processi spesso non gestibili con l’amministrazione ordinaria».
Il presidente chiede l’intervento dell’Unione europea, chiedendo però come non è accaduto di sentir dire alla sua parte politica «nuovi ed efficaci mezzi di soccorsi in mare e contestualmente di ricollocamento dei migranti tra i diversi paesi dell’Ue».
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