- Nella giornata di domenica 21 novembre, il primo ministro Abdulla Hamdok, fino a sabato agli arresti domiciliari, è tornato libero e ha annunciato un accordo per un «governo tecnocratico».
- L’intesa, però, siglata con il generale Abdel Fattah al-Burhan, capo dell’esercito e leader dei golpisti, semina più insoddisfazioni che apprezzamenti.
- Resta da vedere, a questo punto, quali saranno i nuovi bilanciamenti nel potere e quali attori vecchi e nuovi si affacceranno dalle parti del palazzo presidenziale a Khartoum.
Sudan, c’è un accordo dopo il colpo di stato ma tornano i vecchi nomi
22 novembre 2021 • 18:31Aggiornato, 22 novembre 2021 • 18:32