- Non è ancora ufficialmente iniziata l’estate e l’Italia sta per affrontare la terza ondata di calore del 2022, mentre buona parte del paese è in emergenza siccità e all’orizzonte c’è anche il problema incendi, che è prodotto esattamente da questi due fattori: alte temperature e stress idrico.
- Il peggio di queste ondate di calore europee non è per il nostro paese, ma per la Spagna e la Francia, dove è stato fatto registrare il 40°C più anticipato di sempre nella storia. Il problema dell’attuale situazione non sono le temperature in sé, ma la loro precocità, con due mesi e mezzo di estate piena davanti a noi.
- Anche alcuni dati italiani (come il maggio – giugno più caldo di sempre a Firenze) fanno pensare che stiamo rischiando di avere un’estate più calda di quella del 2003, che fece migliaia di vittime in tutta Europa.
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Children and adults cool off in a fountain in a park by the river in Madrid, Spain, Friday, June 17, 2022. The current heat wave in Europe started almost a week ago in Spain, where temperatures reached 43 C (109.4F). Spanish authorities hope the weather will begin to cool again Sunday. (AP Photo/Manu Fernandez)
Un meme che gira in questi giorni sui social dice: «Questa sarà l'estate più fresca del resto della tua vita». Per mesi l'emergenza climatica è stata trattata come un problema astratto e teorico, una variabile tutto sommato negoziabile per un paese impegnato a cavarsela con guerra, crisi energetica e inflazione.
Oggi basta uscire di casa per vedere come i cambiamenti climatici siano una realtà altrettanto non negoziabile e urgente della guerra di Putin o della pandemia.
Terza ondata
L'Italia affronterà la terza ondata di calore in poche settimane, mentre il Piemonte ha già dichiarato lo stato di calamità per la siccità e diverse altre regioni si apprestano a seguirlo.
All'orizzonte c'è la stagione degli incendi, che già l'anno scorso per il nostro paese è stata devastante ed è esattamente la somma dei primi due fattori: alte temperature per diversi giorni di fila e boschi in stress idrico, quindi secchi e infiammabili.
Il Servizio Copernicus ha già lanciato l'allarme fuoco per tutta l'Europa sud-occidentale, per l'Italia sono interessate Sardegna e Sicilia (già arse nel 2021) e le regioni centrali. In Spagna sono già sedici gli incendi forestali fuori controllo.
Troppo presto
Il problema di questa ondata di calore sull'Europa non sono tanto le alte temperature in sé, ma la loro precocità: non aveva mai fatto tanto caldo così presto nel corso dell'anno.
È lo stesso pattern della cupola di calore che ha soffocato le città dell'India e del Pakistan, il caldo si sta anticipando, sta colonizzando le stagioni.
L'Italia può considerarsi relativamente fortunata, rispetto a come si respira nei paesi del Mediterraneo occidentale, dove le temperature al suolo (più alte che quelle atmosferiche) hanno già raggiunto i 53°C, secondo i dati Copernicus.
In questi giorni le oscillazioni in Francia rispetto alle medie di metà giugno sono tra i +12°C e i +17°C. Per il meteorologo Scott Duncan è «solo l'inizio di una delle più profonde ondate di calore nella storia francese, con un immenso numero di record che cadranno».«Soyez vigilant», «Fate attenzione», ha twittato la prima ministra Élisabeth Borne.
Una volontaria della Croce Rossa che lavora con i senzatetto a Tolosa ha spiegato che ormai a dormire per strada si muore più d'estate che d'inverno, forse la sintesi più efficace di come sarà il nostro futuro in crisi climatica.
Intanto in Francia
Ad Argeliers in Occitania il 16 giugno sono stati registrati 40.2°C: è un numero importante, perché è il 40°C più precoce di sempre per la Francia continentale, nemmeno nell'estate dei 19mila morti da caldo del 2003 si erano raggiunte queste temperature così in anticipo.
L'eco di quell'estate impensabile, totem di quanto siano pericolose le città europee durante ondate di questo tipo, risuona anche da noi:
Firenze ha avuto il periodo 15 maggio-15 giugno più caldo da quando ci sono le serie storiche, anche in questo caso il livello del 2003 è stato superato, altro segnale del fatto che oggi dobbiamo guardare al calendario tanto quanto al termometro, perché siamo soltanto all'inizio di un'estate difficile.
Spagna a rischio
La situazione più critica oggi è quella della Spagna, dove il picco è stato raggiunto ad Andújar, in Andalusia: 44.2°C, e la stagione degli incendi è in pieno svolgimento, con le prime evacuazioni per migliaia di persone.
Tutto il paese, escluse Canarie, Galizia e alcuni punti isolati della costa, è al massimo livello di allerta per il rischio fuoco. C'è anche stata una moria di rondoni appena nati: ne hanno trovati a centinaia per terra a Siviglia e Córdoba.
Sono stati praticamente cotti vivi nei nidi, che i rondoni fanno nelle fessure dei palazzi o sotto i tetti, diventati roventi.
Soltanto l’anteprima
Nel 2021 il risveglio climatico per l'emisfero boreale arrivò il 30 giugno, con le temperature horror di 50°C in Canada, che anticiparono un'estate di eventi estremi (le alluvioni di Germania e Belgio, gli incendi di Italia e Stati Uniti) e caldo record: ad agosto 2021 ci fu la tempertura più alta mai registrata in Europa, i 48.8°C di Siracusa.
Questa precocità del disagio ci lascia davanti ancora due mesi e mezzo di resistenza da affrontare. Queste anomalie fanno parte di un mondo dove le temperature medie globali sono cresciute di «solo» 1.1°C, ancora sotto la soglia di sicurezza.
Ogni decimo di grado in più provoca nuovi fenomeni e aggravamenti e secondo i rapporti dell'IPCC (l'organismo Onu che aggrega la scienza del clima) siamo già certi - anche negli scenari più ottimistici - di superare +1.5°C, con le attuali politiche energetiche che ci proiettano in una zona di estremo pericolo, tra i +2°C e i +3°C.
Questo è il mondo prodotto dai combustibili fossili: carbone, petrolio, gas. E questo è il suggerimento non negoziabile della realtà climatica: disinnescare le 195 nuove bombe al carbonio in progettazione nel mondo, prima che sia troppo tardi.
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