- Beppe Grillo da anni si esprime in maniera favorevole su alcune politiche di Mosca e Pechino. Questa settimana ha pubblicato sul suo blog un contributo in cui si denuncia una narrazione «russofoba» della controversia.
- Luigi Di Maio, il più ligio dei ministri alla linea di Draghi, vola a Kiev e Mosca per migrare appena qualche ora dopo e si espone per la pace.
- Il partito si muove tra queste due posizioni: Fabio Massimo Castaldo rilancia l’impegno per la pace, senza «finire in una visione dicotomica delle tensioni in cui vi è una parte che rappresenta “il male” e l’altra che invece incarna “il bene”».
Il Movimento 5 stelle sul conflitto in Ucraina ha le idee confuse. Da un lato c’è il fondatore, Beppe Grillo, da sempre simpatizzante di Mosca, dall’altro il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che sta lavorando al fianco di Mario Draghi per mediare tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Poi c’è il partito, che va in una direzione ancora diversa.
Due giorni fa il fondatore del M5s ha pubblicato sul suo blog personale un contributo di Danilo Della Valle, laureato in scienze politiche e relazioni internazionali e con un master della Escuela del buen vivir, come indica la biografia sul blog.
Nel testo si legge della «narrativa russofoba» che domina il racconto del conflitto tra Mosca e Kiev. L’intervento è anche molto comprensivo nei confronti del sentimento di aggressione che i russi dicono di provare a causa della presenza delle truppe Nato in prossimità dei loro confini.
Le altre posizioni
Il post è stato pubblicato proprio il giorno successivo alla missione del ministro degli Esteri a Kiev, dove si è adoperato per la ripresa delle trattative diplomatiche: «L’unica via da percorrere è quella che porta alla pace e alla stabilità. Sono convinto che per la crisi in atto esiste solo una soluzione diplomatica che metta fine alle tensioni ed eviti eventuali aggressioni».
Certo, Di Maio ha un ruolo politico che svolge in armonia con le direttive del capo del governo, ma da ex capo politico del Movimento la sua posizione ha una risonanza anche all’interno del partito.
A maggior ragione nel momento in cui il presidente Giuseppe Conte non prende posizione sul tema. Un altro ex leader, ancora molto apprezzato dalla base Cinque stelle, si muove invece sulla falsariga delle posizioni di Grillo: Alessandro Di Battista in un editoriale su Tpi parla addirittura di «sudditanza» dell’Europa nei confronti della Nato, «chi osa criticarla è bollato come filo-Putin».
Ma non è una novità: Stephanie Kirchgaessner già nel 2017 elencava sul Guardian tutte le prese di posizione dei Cinque stelle in linea con le politiche del Cremlino, inserendo il Movimento nel novero delle organizzazioni populiste sempre più vicine a Mosca.
Il fondatore, nonostante il suo partito abbia ormai abbracciato salvo poche eccezioni l’atlantismo, si è pronunciato ciclicamente in maniera controversa sul ruolo di Russia e Cina nel panorama geopolitico.
A marzo 2021, Grillo tuonava contro il “maccartismo” degli Stati Uniti nei confronti di Mosca e Pechino, rilanciando un contributo di Fabio Massimo Parenti: «Invece di costruire nuove fondamenta per una più ampia cooperazione internazionale Biden-Blinken identificano nemici – con toni bellicosi nei confronti di Russia e Cina – attribuendo responsabilità sempre e solo agli “altri”».
Tre mesi dopo, stessa storia: Andrea Zhok sul blog scrive che «il G7 prima e la riunione della Nato poi hanno colto l’occasione per sparare a palle incatenate contro il “nemico”, nelle vesti di Russia e Cina».
Il partito
Questa settimana, l’ultima presa di posizione: «Vorrei sottolineare come il Blog di Beppe Grillo sia uno spazio aperto in cui svariati pensatori espongono le proprie posizioni su un ampissimo spettro di temi, senza che esse siano necessariamente l’immagine pedissequa delle idee di Beppe Grillo e, a maggior ragione, senza che siano espressione della posizione del Movimento 5 Stelle», dice Fabio Massimo Castaldo, coordinatore del Comitato per i rapporti europei e internazionali. Tradotto: sul blog si trova un po’ di tutto, ma non ci sentiamo vincolati.
La sua carica è momentaneamente sospesa a causa dell’ordinanza del tribunale di Napoli. Nelle sue parole, la posizione del M5s è decisamente più morbida di quella di Grillo: il M5s sostiene gli sforzi diplomatici che «ferma restando l’imprescindibile tutela della sovranità e dell’integrità territoriale ucraina, siano in grado di contemperare le legittime aspirazioni alla sicurezza di tutte le parti coinvolte».
Ma il Movimento non è totalmente netto su Mosca. «Ritengo irricevibili le richieste attualmente formulate dal Presidente Putin, ma ciò in base a una disamina seria e fattuale dello scenario internazionale odierno: va evitata una visione dicotomica delle tensioni in cui vi è una parte che rappresenta “il male” e l’altra che invece incarna “il bene”», dice.
Stesso discorso per l’alleanza atlantica: «Il Movimento 5 Stelle è una forza politica fortemente ancorata ai valori dell’europeismo e dell’atlantismo. La Nato rappresenta certamente una risorsa in quanto forum di dialogo tra gli Alleati transatlantici nel quale cercare di sintetizzare posizioni condivise. Certo, le fughe in avanti andrebbero evitate da parte di tutti gli alleati».
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