Da oggi l’album del centrosinistra – quello della “foto di Vasto” e di quella della “camicia bianca”, solo per citare due tra gli scatti più celebri – si arricchisce di una nuova immagine. È la “foto di Terni”.

Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, tutti insieme per sostenere Stefania Proietti, candidata del centrosinistra alle regionali umbre di domenica 17 e lunedì 18 novembre.

La foto, a dire il vero, non trasmette un grande entusiasmo. I cinque si stringono la mano. Ma i sorrisi sono un po’ tirati, soprattutto quello del leader del M5s. E non potrebbe essere altrimenti visto che il cosiddetto campo largo, o quello che ne rimane, arriva all’appuntamento con questo voto regionale con la consapevolezza che si tratta dell’ultima chiamata.

In fondo nessuno crede veramente che Giorgia Meloni & co. possano impensierire Michele de Pascale e conquistare l’Emilia-Romagna. Mentre in Umbria tutto sembra poter accadere. La presidente uscente, la leghista Donatella Tesei, è stata ricandidata ma non è troppo amata. I sondaggi riservati parlano di un testa a testa, ma si dividono su chi parta in vantaggio.

La memoria di quanto accaduto in Liguria è ancora viva. Anche Andrea Orlando sembrava a un passo da un successo che, alla fine, non è arrivato. Meglio non sbilanciarsi troppo.

Cosa guardare

Di certo c’è che non si tratta di semplici regionali. Tanto Meloni quanto Schlein hanno bisogno di questa vittoria. La prima per poter sottolineare, come ha fatto nel suo comizio di fine campagna elettorale di Tesei, giovedì sera, che, da quando c’è il suo governo il centrodestra ha vinto dodici delle quattordici elezioni, tra regionali e province autonome, che si sono tenute. Insomma, gli italiani continuano a stare dalla parte della premier.

La leader del Pd, invece, ne ha bisogno sia per poter dire che il centrosinistra è in grado di fermare la cavalcata trionfale di Meloni, e di invertire la tendenza, sia, soprattutto, per provare a salvare ciò che resta del “campo larghino”.

Gli occhi sono tutti puntati su Conte e sul risultato del M5s. Un dato simile a quello ligure, dove il Movimento non ha raggiunto il 5 per cento, sarebbe un segnale devastante. Soprattutto in vista dell’assemblea costituente dei Cinque stelle, che si terrà il 23 e 24 novembre a Roma, e che dovrebbe archiviare definitivamente l’èra del grillismo.

Unità, unità

A conferma di quanto decisivo sia il passaggio umbro non c’è solo il grido «Unità, unità» con cui la folla, radunata al presidio, incalza i leader dell’alleanza. Ma anche l’insistenza con cui Schlein e Conte sottolineano il loro «stare insieme».

«L’Umbria è l’unica regione, da quando sono segretaria, nella quale tutte le forze alternative alla destra sono andate insieme da una persona a chiederle di guidare questo progetto collettivo», ha detto la leader del Pd che, qualche ora dopo, ha postato sui social la “foto di Terni” accompagnata dal messaggio: «Insieme, per Stefania Proietti presidente dell’Umbria. Domenica e lunedì si vota. Quindi forza, Stefania!».

Sulla stessa lunghezza d’onda Conte: «Ci vergogniamo di farci vedere insieme? Ma oggi l’incontro c’è o non c’è? Lasciamo a Meloni polemiche sciocche e inutili. Siamo insieme in Umbria e in Emilia, uniti e convinti di poter presentare una proposta seria ai cittadini».

E, a proposito di polemiche con la premier, non poteva mancare l’ennesima puntata della “vicenda Fitto”. Giovedì Meloni aveva ripetuto le sue accuse al centrosinistra che, insieme agli alleati europei di S&D e contro «l’interesse nazionale», sta bloccando la ratifica della nomina dell’esponente di FdI come vicepresidente della Commissione Ue.

Schlein ha risposto spiegando che la presidente del Consiglio le «attribuisce cose che non ho mai fatto e che non ho mai detto. Mi attribuisce cortei a cui non ho partecipato, assessorati regionali che non ho mai avuto, e posizioni su Fitto che non ho mai assunto. Il problema non è mai stato Fitto o le sue deleghe, questo non l’abbiamo mai detto. Il problema è politico, questo allargamento della maggioranza a destra». E ancora: «Giovedì a mezzogiorno l’ho chiamata. Non mi ha risposto perché poche ore dopo doveva andare a fare campagna elettorale a Perugia dicendo che non rispondo. È lei che non risponde al telefono. Oltre a rispondere a me al telefono, sarebbe il caso che rispondesse agli italiani sui tagli che sta facendo alla scuola pubblica e alla sanità pubblica».

Ora non resta che aspettare lunedì per vedere cosa succederà in Umbria. Intanto qualcuno ricorda che nell’ottobre del 2019, prima delle precedenti regionali, i leader del centrosinistra di allora, Conte, Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti e Roberto Speranza, avevano scattato, a Narni, una foto tutti insieme. Qualche giorno dopo il centrodestra festeggiava la vittoria di Tesei.

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