È lo scenario che si sta delineando dopo l’incontro con il Comitato tecnico scientifico. Agli esperti l’incarico di individuare i territori in cui la situazione è più critica
Potrebbe arrivare lunedì un nuovo Dpcm, con un’ulteriore stretta. Fra le ipotesi sul tavolo, ci sarebbe la possibilità di chiusure locali e di ripristinare il divieto di spostamento fra le regioni, che sarebbe possibile solo per motivi di necessità, lavoro compreso. Inoltre, secondo fonti di maggioranza, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe proposto la didattica a distanza nelle scuole, ma solo dalla terza media in poi. Ovviamente, le ipotesi dovranno ora essere discusse, a partire dal confronto con il Comitato tecnico scientifico, iniziato già oggi, 31 ottobre, fin dal primo pomeriggio.
In particolare, il ministro Roberto Speranza ha chiesto al Cts di riunirsi e di fornire una relazione al governo su quali siano i territori più a rischio. Ma il confronto con la parte scientifica è durato tutto il giorno, prima di lasciare spazio a quello politico con i capi delegazione. In particolare, gli esperti hanno fornito l’interpretazione ragionata della curva epidemiologica e della sua possibile evoluzione, alla luce del rapporto presentato venerdì dall’Istituto superiore di sanità.
Il commissario straordinario Domenico Arcuri ha fornito una relazioni su quali siano le dotazioni sanitarie e lo stato delle terapie intensive. Un nodo che rimane decisivo anche per influenzare le decisioni da maturare nelle prossime ore.
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