Il presidente della regione Campania se la prende con la segretaria del suo partito: «Non ha una linea politica». E con il nostro giornale, colpevole di alcune inchieste che lo riguardano direttamente
Attacco a palle incatenate quello del presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, contro la segretaria del suo partito Elly Schlein. Stavolta niente battutine o battutacce, si ferma con i cronisti a margine della mostra che sarà allestita a Napoli per il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini e accusa il Pd: «una linea suicida», anzi «inesistente», «il nulla» quella della leader, che «ha rotto con i cattolici, non parla alle imprese, ai commercianti, alle partite Iva».
«Tenere insieme le grandi culture democratiche» non è «agitare le bandierine per strada, nei cortei». Punto dolente il commissariamento del Pd della regione: «In Campania il partito è stato preso in ostaggio», da parte di chi non ha voti «Io ho i voti, a Roma c'è qualcuno che non ha neanche il voto della madre».
L’occasione è anche l’iniziativa contro l’autonomia differenziata che il Pd ha organizzato a Napoli per il 14 e 15 luglio: «È bene che dopo alcuni anni di totale latitanza e assenza del Pd si siano svegliati, ma le chiacchiere non servono a nulla. La piccola mattinata propagandistica per dire 'ci siamo' non serve».
De Luca se la prende anche con Domani: «Sono l’unico che non ha fatto neanche un’iniziativa pubblica per le primarie e si è trovato oggetto di un’aggressione mediatica, volgare, promossa anche dalla Schlein», una (presunta) aggressione mediatica «di un giornale di proprietà di uno che fa il miliardario in Svizzera e il rivoluzionario in Italia: che allegria, che ricchezza cromatica».
Infine sul suo eventuale terzo mandato in regione: «Quando il tema viene sollevato da gente che ha tre, quattro, cinque e persino sette mandati alle spalle di che parliamo? L'onorevole Schlein ha tre mandati: Parlamento europeo, Consiglio regionale dell’Emilia e Parlamento».
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