La senatrice nel suo ruolo di avvocata di Consap aveva chiesto l’estromissione dello stato dal processo. Il suo compito però, ha fatto sapere, è finito, ed è intervenuto anche il ministro Tajani: «La questione è giuridica. Sarà l'avvocatura dello Stato a decidere il da farsi»
Il no dello stato ai risarcimenti alle famiglie delle vittime della strage Cutro scritto di suo pugno dalla senatrice Giulia Bongiorno, nella qualità di avvocata della compagnia assicurativa pubblica Consap, è stato ritrattato, e Bongiorno si è tirata indietro dal caso. Alla fine è intervenuto il ministro Matteo Piantedosi: «Lo stato – ha detto questa mattina a margine della manifestazione conclusiva del Pon 2014-2021 in corso a Crotone –. non si gira assolutamente dall'altra parte farà tutto quello che gli compete per indennizzare le vittime di questa drammatica tragica sciagura accaduta a febbraio»
Proprio due giorni fa, lo studio legale Bongiorno con tanto di memoria firmata dalla senatrice, aveva chiesto l’estromissione del Fondo garanzia delle vittime della strada e di incidenti nautici, citato come responsabile civile nel processo contro gli scafisti del caicco naufragato a Cutro il 26 febbraio causando la morte di 94 persone, dei quali 35 bambini, oltre ad una decina di dispersi. Secondo il ministro dell'Interno la richiesta, presentata dalla senatrice «è un dato formale, una di quelle eccezioni processuali che si fanno in contesti giudiziari, ma lo stato non si volta dall'altra parte».
Nel testo si sosteneva che il natante naufragato non era stato utilizzato per diporto né adibito a trasporto pubblico, e per questo non può essere assoggettato al codice delle assicurazioni che regola anche l’intervento del fondo di garanzia.
La posizione di Tajani
Giovedì è intervenuto anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che aveva fatto presagire il passo indietro di Bongiorno: «La questione è giuridica. Sarà l'avvocatura dello Stato a decidere il da farsi». Poche ore dopo la legale, accusata di conflitto di interessi dalle opposizioni, visto che è anche presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama, ha riferito che il suo compito è già terminato: «In merito alla questione Consap lo studio legale di cui sono titolare ha illustrato una questione giuridica rilevante che si affaccia per la prima volta in un’Aula giudiziaria. Il nostro incarico era estremamente circoscritto ed è iniziato e si è concluso con l'intervento dell'avvocato Fancesco Colotti all'udienza del 15 novembre».
I legali delle famiglie delle vittime
Il collegio del Tribunale di Crotone, presieduto da Edoardo D’Ambrosio, deciderà in merito il prossimo 29 novembre. I legali dei familiari delle vittime hanno chiesto chiarezza e che venga ritirata la posizione dello studio Bongiorno.
«Il ministro Piantedosi ha derubricato la richiesta della Consap di estromissione dal processo per il naufragio di Steccato di Cutro a una di "quelle eccezioni processuali che si fanno nei contesti giudiziaria”. Insomma, si sarebbe trattato di una schermaglia ma lo stato risarcirà. Prendo atto della retromarcia del Governo - la Consap è di proprietà del Ministero dell'Economia e delle Finanze - e me ne rallegro», ha detto l’avvocato Francesco Verri, legale di alcune famiglie di vittime del naufragio.
«Ora la Consap - aggiunge Verri - ritiri la propria domanda di fuoriuscire dal processo. Questo sarebbe un fatto. Il governo ha tempo fino alle 9 del 29 novembre per rimediare a un gesto impietoso e inaccettabile. Se non lo farà, le dichiarazioni di oggi del ministro avranno soltanto illuso gli orfani, le madri, i padri e tutte le persone che hanno perso i loro familiari in mare il 26 febbraio».
© Riproduzione riservata