Il governo «non può forzare e si assumerebbe la responsabilità di porre in fibrillazione la maggioranza. Spero in una prospettiva di buonsenso». Se l’ex presidente del consiglio otterrà una maggioranza risicata dopo il voto del Movimento, ha detto, è pronto ha lasciare il suo ruolo da leader
Mentre gli iscritti al Movimento 5 stelle sono chiamati a votare per la sua riconferma, Giuseppe Conte a mezz’ora in più, il programma di Rai3 condotto da Lucia Annunziata, torna a dire no all’aumento della spesa militare e si dice pronto anche allo scontro interno alla maggioranza.
«Non si può rispondere con una reazione emotiva attraverso il riarmo - ha detto -. Non possiamo destinare più risorse rispetto a quelli che sono altri pilastri per i cittadini in questo momento di grande bisogno», ha sottolineato Conte.
L’ex premier ha aggiunto che non è intenzione del Movimento portare ad una crisi, ma non ha intenzione di cedere: «M5s non pensa assolutamente in questo momento a una crisi di governo, però siamo la forza di maggioranza relativa e se si tratta di discutere un nuovo indirizzo faremo valere la nostra presenza». Il governo «non può forzare e si assumerebbe la responsabilità di porre in fibrillazione la maggioranza. Spero in una prospettiva di buonsenso».
Nelle sue dichiarazioni c’è spazio anche per la posizione passata sulla Russia del Movimento 5 stelle anche con un riferimento a diversi casi che hanno riguardato i suoi governi. Oggi non ci sono tentennamenti nell’appoggio all’Ucraina: «Abbiamo anche fatto la scelta sofferta sull'aiuto militare all'Ucraina, è stato Fico a volere Zelensky in Parlamento. Perché rimestare su questi punti? Io non ero in parlamento perché non ho un seggio. Ho sentito con grande attenzione il presidente ucraino da remoto e commentato subito ribadendo la nostra posizione di sostegno all'Ucraina. Perché mettere in dubbio che il M5s, fin dal primo minuto, ha avuto questa posizione?».
Durante il Conte 1, ovvero con la coalizione Lega-M5s, ha ricordato «andai in Parlamento quando Salvini si rifiutò di parlare del caso Metropole. Io sono sempre intervenuto in modo chiaro quando c'era da difendere la nostra collocazione filoatlantica. Anche Salvini del resto ha avuto una svolta su questo e anche per quanto riguarda le armi e io ho salutato volentieri questi cambiamenti».
Il quesito su Conte
«Sei favorevole alla elezione del prof. Giuseppe Conte, indicato dal Garante, quale Presidente del Movimento 5 Stelle, anche in ripetizione della deliberazione adottata in date 5/6 agosto 2021, al fine della conferma/convalida della delibera stessa nonché dell’attività svolta?». Questo il quesito cruciale a cui dovranno rispondere gli iscritti del Movimento 5 stelle sulla piattaforma Sky vote il 27 e il 28 marzo fino alle 22.
A questo si aggiungono altri quesiti: l’elezione di un componente del Comitato di garanzia dopo che il ministro Luigi Di Maio ha lasciato il suo ruolo, il nuovo collegio dei probi viri, e l’approvazione dell’accesso al 2X1000 per il finanziamento dei partiti.
I quesiti
Attualmente la leadership di Giuseppe Conte sancita ad agosto del 2021 è bloccata dal Tribunale di Napoli per questioni di quorum sollevate da un gruppo di iscritti. In attesa che si esprima, il nuovo voto nelle intezioni di Conte dovrebbe superare lo scoglio.
Oltre alla conferma dell’ex premier, dopo il passo indietro di Di Maio «si rende, quindi, necessario eleggere un componente del Comitato di Garanzia, attualmente composto da Roberto Fico e da Virginia Raggi, già eletti». I sostituti proposti sono Jacopo Berti e Laura Bottici. In caso di parità sarà proclamato «eletto/a il/la più giovane di età». C’è poi l’elezione del collegio dei probiviri, chiamato a vigilare «sul rispetto dei doveri degli iscritti e a tal fine irroga le sanzioni disciplinari secondo le modalità stabilite dallo statuto».
La rosa di nominativi vede tra i candidati Tiziana Ciprini, Barbara Floridia e Andrea Greco, a cui si aggiungono i nomi molto noti della ministra Fabiana Dabone e dell’ex ministro Danilo Toninelli. Ogni iscritto certificato abilitato al voto potrà esprimere fino a due preferenze; in caso di espressione di una seconda preferenza, quest’ultima dovrà indicare un/a candidato/a di genere diverso da quello della preferenza precedentemente espressa.
Saranno proclamati eletti i tre candidati che avranno ricevuto il maggior numero di preferenze.
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