Il segretario sotto accusa per la scarsa presenza femminile nel governo di Mario Draghi promette, «un’agenda in dieci punti e una vicesegretaria». Rimanda il congresso a dopo l’assemblea nazionale
- Il leader dem rivendica di aver voluto «un partito di donne e uomini» ma apre la discussione sulla presenza di genere nel suo partito. Ma sul congresso rimanda la scelta all’assemblea nazionale.
- Sulle polemiche interne contro di lui: «Abbiamo fatto tutte le scelte coinvolgendo tutti e tutte», sindaci compresi, e le scelte «sono state approvate sempre all’unanimità».
- Ex renziani e giovani turchi chiedono le dimissioni di Orlando da vicesegretario: «Come è stato chiesto a Paola De Micheli quando è diventata ministra».