- Perché Renzi, il senatore semplice come si definisce lui, potrà avere un incontro con la vicepresidente della Commissione Ue Margrethe Vestager? «Per discutere delle sfide future dell’Ue», dice, interpellata da Domani, la Commissione.
- Lei, Vestager, è una commissaria di peso, con un portafoglio di altrettanto peso: ha la delega alla competitività, e gestisce dossier cruciali come quello digitale. Lui, Renzi, ha piuttosto il portafogli, pesante, per gli affari coi sauditi, e fa anche parte del board di Delimobil, società russa di car sharing.
- Di semplice c’è solo il senatore: l’intreccio di incarichi e interessi privati è piuttosto complesso. E l’incontro, decisamente anomalo.
Perché Matteo Renzi, il senatore semplice come si definisce lui, domattina potrà avere un incontro con la vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager? L’incontro è anomalo da molti punti di vista, a cominciare dal fatto che avviene tra un membro del governo europeo e un “semplice senatore”.
Perché ricevere Renzi? «Per discutere delle sfide future dell’Unione europea», dice, interpellata da Domani, la Commissione europea tramite i portavoce e lo staff che seguono Vestager. Lei è una commissaria di peso, con un portafoglio di altrettanto peso: ha la delega alla competitività, e gestisce dossier cruciali come quello digitale. Lui, Renzi, ha piuttosto il portafogli, pesante, per gli affari coi sauditi, e fa anche parte del board di Delimobil, società russa di car sharing che prima o poi debutterà a Wall Street. Di semplice c’è insomma solo il senatore: l’intreccio di incarichi e di interessi privati è piuttosto complesso.
Renzi l’europeo
Quel che è certo è che tra oggi e domani, mentre in Italia tiene banco l’inchiesta sulla fondazione Open, Matteo Renzi vola via tra Parigi e Bruxelles per rifarsi il look europeo. Punta tutto sulla famiglia, quella politica liberale. Il pontiere di Renzi con La République En Marche, il partito di Macron, e con la sua proiezione europea, il gruppo Renew, è l’eurodeputato Sandro Gozi, che stando a una recente disamina di Transparency si distingue per il numero di incarichi extraparlamentari, e per quanto sono remunerativi. Renzi va a trovare prima l’alto commissario per la Pianificazione del governo francese e poi il gruppo Renew all’Europarlamento. Vestager però è commissaria, ruolo indipendente dai governi, e gestisce partite come i miliardi di euro che ha appena annunciato per l’intelligenza artificiale.
La versione di Vestager
Perché la commissaria ha deciso di accordare a Renzi uno spazio nella sua agenda, e in quale sua veste lo riceve? «La Commissione conferma l’incontro tra la vicepresidente Vestager e il senatore Renzi, nella sua qualità di leader di Italia viva, e che discuteranno delle sfide future dell’Ue». Sul sito del partito, Renzi risulta fondatore di Iv, ma a presiederlo sono Teresa Bellanova ed Ettore Rosato. La commissaria è stata informata che Renzi è anche nel board del fondo di investimenti saudito e della società di car sharing russa? Non trova controverso incontrarlo? Queste domande vengono lasciate ripetutamente senza risposta.
Un caso anomalo
Renzi era tenuto a dichiarare che è nei board? «Se sei un ex premier e sei ancora un politico, puoi sempre sostenere che chiedi l’incontro in quella veste, e non come portatore degli interessi di altre organizzazioni», risponde Olivier Hoedeman che per Corporate Europe Observatory monitora proprio le influenze indebite. «Ma se Vestager fosse determinata a evitare influenze improprie, potrebbe dire a Renzi di registrarsi sul registro per la trasparenza Ue». Dal lato italiano, nonostante il Consiglio d’Europa chieda dal 1997 al nostro paese di introdurre un codice di condotta per i parlamentari, è stato fatto poco o nulla a riguardo.
Il meeting con Vestager è anomalo, dice il giurista Alberto Alemanno: «Un incontro tra un commissario e un parlamentare è un evento piuttosto eccezionale, che difficilmente si può giustificare per ragioni legate al processo legislativo. Il meeting dimostra come l’accesso a un commissario sia una prerogativa di Renzi ex premier, non senatore». La versione della Commissione è che è leader dei liberali. «I commissari, da codice di condotta, non possono far politica: ciò conferma che l’incontro è anomalo».
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