- Armare gli insegnanti, prendersela con Marx e con la «cultura malata». I repubblicani, Donald Trump in testa, sono disposti a qualsiasi soluzione e a qualsiasi artificio dialettico pur di evitare una sola cosa: che il massacro in Texas intacchi il dilagare delle armi e della lobby che le difende.
- «Questa è la nostra spina dorsale», come ha detto lo stesso Trump, dal palco della convention della Nra, che ha finanziato ampiamente l’ex presidente e drena sempre più le sue risorse a favore dei repubblicani. Loro ricambiano il favore utilizzando ogni tattica pur di evitare che le regole sulle armi cambino. La prima è la retorica anti-élite, funzionale a proteggere però una élite, quella delle armi.
- Poi c’è la guerra culturale, con tanto di evocazioni del pericolo comunista. Per guerra culturale si intende anche l’uso strumentale, ormai collaudato dalla destra a livello internazionale, di battaglie identitarie. Un esempio è in queste parole di Cruz: «Il punto non sono certo le armi. È la nostra cultura malata. È il fatto che la gente va sempre meno in chiesa». E poi c’è l’altra arma retorica per eccellenza dei trumpiani, e cioè le fake news.
La realtà parallela di Trump per proteggere la lobby delle armi


28 maggio 2022 • 11:55Aggiornato, 28 maggio 2022 • 13:41