La nota congiunta dei tre paesi è stata divulgata alle 5:15 del mattino, saranno più potenti degli F-35 e «impegnati a sostenere l’ordine internazionale». Il piano «rafforzerà ulteriormente la nostra base industriale della difesa» e favorirà l'industria militare
L’Italia rilancia gli investimenti militari. Alle 5:15 del 9 dicembre palazzo Chigi ha divulgato il comunicato congiunto siglato con Giappone e Regno Unito che annuncia la progettazione di un un nuovo caccia nel 2035. Gli aerei da caccia sono un tipo di aereo militare progettato per dare “la caccia” e quindi distruggere in volo gli aerei nemici. Il progetto si chiama “Global Air Programme” e favorirà l’industria militare dei tre paesi.
Ad agosto 2022 l’Italia ha siglato degli accordi per l’acquisto di nuovi caccia F-35 dalla compagnia americana Lockheed Martin, i nuovi velivoli saranno più evoluti.
La dichiarazione
Il testo è firmato rispettivamente da Giorgia Meloni, Fumio Kishida e Rishi Sunak: «Come capi di governo di Italia, Giappone e Regno Unito, siamo impegnati a sostenere l'ordine internazionale libero e aperto basato sulle regole, più importante che mai in un momento in cui questi principi vengono contestati e in cui crescono minacce ed aggressioni», si legge nel testo ufficiale.
«Poiché la difesa della nostra democrazia, della nostra economia, della nostra sicurezza e della stabilità regionale riveste una sempre maggiore importanza, abbiamo bisogno di forti partenariati di difesa e di sicurezza, sostenuti e rafforzati da una capacità di deterrenza credibile».
L’accordo viene costruito sui buoni rapporti passati: «Le nostre tre nazioni hanno relazioni strette e di lunga data, basate sui valori di libertà, democrazia, diritti umani e Stato di diritto. Stiamo oggi compiendo il passo successivo nel rafforzamento del nostro partenariato trilaterale. Annunciamo il Global Combat Air Programme (Gcap), un ambizioso progetto volto allo sviluppo di un aereo da caccia di nuova generazione entro il 2035».
Un programma «globale»
«Attraverso il Gcap, svilupperemo ulteriormente i nostri rapporti di lunga data in materia di difesa. Il Gcap accelererà le nostre capacità militari avanzate e il nostro vantaggio tecnologico». Il programma, si legge, punta a incrementare la cooperazione dei tre paesi nel campo della difesa, la collaborazione scientifica e tecnologica, le catene di fornitura integrate e «rafforzerà ulteriormente la nostra base industriale della difesa».
Questo programma «produrrà benefici economici e industriali ad ampio raggio, sostenendo l'occupazione in Italia, in Giappone e nel Regno Unito». Nelle intenzioni di Roma, Tokyo e Londra attirerà investimenti per lo sviluppo nella progettazione digitale e nei processi di produzione avanzati. «Fornirà opportunità per la prossima generazione di tecnici ed ingegneri altamente qualificati». Ci sarà un «equo partenariato» di «condivisione di costi e benefici» di questo investimento.
Il fatto che il programma sia definito «globale» deriva dall’intenzione di cooperare con gli Stati Uniti, con la Nato e «con i partner in Europa, nell'Indo-Pacifico».
Il sistema di combattimento aereo opererà in molteplici ambiti. La parola “guerra” nonostante sia un aereo offensivo viene accuratamente evitata. «La nostra speranza è che il Global Combat Air Programme, e attraverso di esso il nostro partenariato nello sviluppo delle rispettive capacità, costituirà una pietra miliare della sicurezza globale, della stabilità e della prosperità nei decenni a venire».
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