Oltre al clima di entusiasmo e al di là dei tentativi di dimostrare unità e determinazione, la convention del Partito Democratico è stata accompagnata dalle proteste degli attivisti pro Palestina e non solo. I manifestanti si sono organizzati sin da quando Chicago è stata designata come città ospitante la convention. Gli attivisti protestano principalmente contro l’operato dell’amministrazione Biden nel contesto della guerra a Gaza, non aspettandosi che la candidata democratica Kamala Harris, se eletta presidente, cambierà di molto la linea. Tra i manifestanti vi erano più di duecento gruppi che concentrano la loro lotta su diverse cause progressiste, dall’ambientalismo al diritto all’aborto.

La protesta più corposa era prevista per il primo giorno, ma le presenze sono state inferiori alle aspettative, che parlavano di 50mila persone nel corso della settimana e di 20mila solo per lunedì. Uno dei principali gruppi di attivisti è quello del movimento Abandon Biden, che ora è diventato Abandon Harris.

Il gruppo è nato ad ottobre 2023 dopo l’inizio della guerra a Gaza e ha l’obiettivo principale di convincere gli elettori a scrivere uncommitted, ovvero “senza impegno”, sulla propria scheda elettorale a novembre. In una conferenza stampa tenuta domenica, il fondatore di Abandon Biden, Hassan Abdel Salam, ha detto che avrebbero tentato di convincere gli elettori a non votare per «il genocidio o per Kamala Harris».

Nonostante ciò, coloro che abbandonano Harris non hanno nessuna intenzione di votare Trump. Un’altra importante protesta è stata organizzata martedì sera dal gruppo Behind Enemy Lines.

Secondo Cbsnews, i manifestanti erano qualche centinaio e ci sono stati alcuni momenti di tensione con la polizia, durante i quali gli attivisti hanno bruciato bandiere americane. La polizia avrebbe rimosso dei pali di legno ai quali erano attaccati cartelli e manifesti, per evitare che venissero usati come armi. Si è poi tenuta una contromanifestazione pro-Israele.

I contromanifestanti erano di più degli attivisti pro-Palestina e i due gruppi sono stati separati dai poliziotti. Nonostante gli arresti e i piccoli scontri, non sono stati registrati feriti o danni alle proprietà durante la protesta di martedì. Durante le manifestazioni la folla si è rivolta alla candidata democratica chiamandola «killer Kamala», cercando di far emergere la dissonanza fra la volontà di Harris di raccontarsi come attenta ai diritti umani e la sua reale posizione sulla guerra. Sebbene Harris abbia delle posizioni meno vicine a Israele rispetto a Biden, non ha comunque preso le distanze che gli attivisti vorrebbero. Harris ha ribadito più volte il diritto di Israele a difendere il proprio territorio dal terrorismo, ma ha anche fatto diverse dichiarazioni a sostegno dei «civili innocenti» a Gaza.

Aborto

Fuori dalla Convention ci sono anche gruppi di attivisti, come Planned Parenthood Federation of America, che chiedono non solo l’aborto «gratuito e su richiesta», ma soprattutto che protestano contro la possibilità di ripristino della sentenza Roe v Wade. Di recente Harris, che ha posizioni tendenzialmente più progressiste di Biden sull’aborto, ha sostenuto la volontà del presidente di ripristinare la sentenza che infatti garantisce l'aborto solo fino a un massimo di 24 settimane. «Non vogliamo solo alcuni dei nostri diritti, li vogliamo tutti», dicono i manifestanti, chiedendo fondamentalmente a Harris di fare di più.

Gli scontri

Mentre la maggior parte della folla ha marciato in modo pacifico, sia lunedì che martedì ci sono stati degli scontri fra piccoli gruppi di persone e la polizia. Alcuni manifestanti hanno sfondato le barriere di sicurezza e hanno superato le recinzioni perimetrali. Sul posto era dispiegata la polizia antisommossa che è intervenuta rapidamente arrestando 13 persone, che sono state poi rilasciate tra ieri e l’altro ieri. Nonostante l’affluenza relativamente bassa e l’impatto limitato delle proteste, queste riflettono una mancanza di coesione all’interno dell’elettorato democratico. I giovani elettori democratici si sentono sempre più alienati rispetto alle posizioni del partito, soprattutto sulla guerra a Gaza. «Non basta più stare contro Trump, bisogna fare del bene» ha detto una di loro.

© Riproduzione riservata