L’Ucraina ha lanciato un massiccio attacco nella regione di Zaporozhzhia, prendendo di mira le postazioni russe nella città di Kamenka-Dneprovskaya. Inoltre, stando a quanto riportano i media locali, l’esercito di Kyiv ha colpito anche l'aeroporto militare russo di Saki a Novofedorivka, in Crimea. Mosca ha anche accusato gli ucraini di usare le munizioni a grappolo.

L’azione è stata applaudita invece dai vertici dell’amministrazione ucraina. «Oggi vorrei elogiare in particolare i nostri guerrieri che stanno colpendo le basi e la logistica russa nei territori occupati. L'occupante deve sentire che questa è terra ucraina», ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dando particolare risalto alle ultime operazioni militari. «Ogni base aerea russa distrutta, ogni aereo militare russo distrutto, sia a terra che in volo, salva vite ucraine. Ringrazio i nostri guerrieri per la loro precisione», ha aggiunto Zelensky.

La Russia, da parte sua, ha risposto all’offensiva ucraina lanciando una serie di missili nella parte orientale del paese, dove gli scontri sono sempre intensi. Il conflitto, insomma, continua con un’alta intensità: Kyiv ha riferito di aver abbattuto migliaia di droni lanciati dalla Russia contro obiettivi ucraini.

Per quanto riguarda un possibile percorso di pace, non si vedono ancora risultati. Zelensky ha annunciato un piano di azione da presentare entro il 2024 con il punto fermo di preservare l’integrità territoriale del suo paese.

Così da Mosca è arrivata una secca chiusura a queste condizioni. «La posizione cinese è formulata molto chiaramente nei suoi documenti», ha spiegato il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, rifacendosi alla mediazione annunciata nei mesi scorsi da Pechino. «I preparativi per una conferenza o un evento multilaterale – ha aggiunto il capo della diplomazia del Cremlino - potrebbero essere discussi solo quando i parametri e le condizioni di convocazione di tali eventi saranno accettabili per tutte le parti. E solo se tutte le iniziative esistenti saranno inserite nell'agenda. Si tratta di un rifiuto diretto di lavorare basandosi solo sulla formula di pace di Zelensky»

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