La nomina è avvenuta dopo una consultazione interna dei Dem, che hanno bocciato altri candidati per il loro sostegno ai programmi di tortura
Il presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato una nuova nomina dopo quelle delle scorse settimane. Questa volta ha scelto il 64enne diplomatico William J. Burns per la direzione della Cia. Burns ha già servito cinque diversi presidenti americani (sia democratici, sia repubblicani) ed è stato ex ambasciatore in Russia e Giordania.
All’apice della sua carriera ha ricoperto la carica di vicesegretario di Stato durante la presidenza di Barack Obama dal 2011 al 2014: in quel periodo, si è occupato anche di vari negoziati in Medio Oriente e dell’accordo iraniano sul nucleare. Dopo 33 anni di servizio per la politica estera statunitense, Burns è diventato presidente del think tank Carnegie Endowment for International Peace.
Negli ultimi tempi aveva criticato a lungo la politica estera adottata dal presidente uscente, Donald Trump. Il primo obiettivo del neodirettore della Counter intelligence agency sarà quello di ridare lustro ai servizi segreti americani soprattutto in area russa, grazie alla sua esperienza da diplomatico.
«Condivide la mia profonda convinzione - ha affermato il presidente Biden riferendosi a Burns - che l'intelligence debba essere apolitica e che i professionisti dedicati al servizio della nostra nazione meritino la nostra gratitudine e rispetto. L'ambasciatore Burns porterà la conoscenza, il giudizio e la prospettiva di cui abbiamo bisogno per prevenire e affrontare le minacce prima che possano raggiungere le nostre coste. Il popolo americano dormirà sonni tranquilli con lui come nostro prossimo direttore della Cia».
La nomina di Burns avviene dopo che altri importanti contendenti sono stati criticati per il loro precedente sostegno ai programmi di tortura. Tra questi c’è l'ex direttore ad interim della Cia, Michael Morell, che era stato preso in considerazione da Joe Biden, prima di essere bollato come come inaccettabile dai massimi esponenti dei democratici all’interno del Comitato di intelligence del Senato.
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