A essere giustiziati sono stati un ex legislatore della Lega nazionale per la democrazia, un attivista e due uomini accusati di violenze dopo il colpo di stato dell’esercito dell’anno scorso. Inutili gli appelli di ong e organizzazioni a difesa dei diritti umani per evitare l’esecuzione della pena.
In Birmania la giunta militare ha eseguito la condanna a morte di quattro attivisti. Si tratta delle prime condanne di questo tipo eseguite negli ultimi 50 anni. Erano accusati di aver combattuto con i ribelli contro il golpe militare del 2021. A dare la notizia sono stati i media nazionali.
I condannati
A essere giustiziati sono stati un ex legislatore della Lega nazionale per la democrazia, un attivista e due uomini accusati di violenze dopo il colpo di stato dell’esercito dell’anno scorso. Inutili gli appelli di ong e organizzazioni a difesa dei diritti umani per evitare l’esecuzione della pena.
«L’esecuzione di quattro uomini da parte della giunta birmana è stato un atto di assoluta crudeltà», ha detto in una nota Elaine Pearson, direttrice ad interim di Human Rights Watch per l’Asia. «Queste esecuzioni, compresa quelle dell'attivista Ko Jimmy e dell'ex parlamentare dell'opposizione Phyo Zeya Thaw, fanno seguito a processi militari ingiusti e motivati da questioni politiche. Questa notizia terribile è aggravata dalla mancata comunicazione della giunta alle famiglie delle vittime, che hanno appreso la notizia delle esecuzioni da parte dei media».
Nel frattempo rimane in carcere l’ex premier Aung Sang Suu Kyi, il cui potere è stato rovesciato con il colpo militare avvenuto all’inizio del 2021.
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