Benché fosse programmato da tempo, il viaggio arriva in un momento di alta tensione. «Condanniamo tutti coloro che celebrano questi e altri atti di terrorismo che uccidono vite civili, indipendentemente da chi sia la vittima o da ciò in cui crede», ha detto il Segretario di Stato Blinken in Israele
Dopo aver visitato l’Egitto il Segretario di stato americano, Antony Blinken, è arrivato a Gerusalemme. La seconda tappa di un viaggio di tre giorni in medio oriente che porterà Blinken a incontrare sia i vertici del nuovo governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu a Gerusalemme e il leder palestinese Mahmoud Abbas a Ramallah.
Riportare la calma
Benché fosse programmato da tempo, il viaggio arriva in un momento di alta tensione. Giovedì dieci persone sono state uccise in un blitz antiterroristico dell’esercito israeliano nel campo profughi di Jenin; venerdì un attentatore palestinese ha compiuto un attacco mortale fuori una Sinagoga di Gerusalemme est nel quale sono morte sette persone. La violenza rischia un’ulteriore escalation, anche perché alla guida di Israele c’è uno degli esecutivi più di destra della storia.
In Egitto Blinken ha incontrato il presidente Abdel Fattah al Sisi e il suo omologo Sameh Shoukry, con i quali gode di ottime relazioni nonostante le critiche di Joe Biden sul rispetto dei diritti umani nel paese. I diplomatici egiziani sono in prima linea nelle trattative con Israele e hanno avuto un ruolo importante nel porre fine alla crisi della primavera del 2021 iniziata con le proteste dei palestinesi contro alcuni sgomberi nel quartiere di Sheikh Jarrah.
Dopo l’incontro con Blinken, secondo il quotidiano Ahram affiliato al governo egiziano il ministro degli Affari esteri Shoukry si è diretto verso Mosca dove incontrerà una delegazione russa.
Cosa vogliono gli Stati Uniti
A Gerusalemme Blinken discuterà con il primo ministro israeliano anche dei negoziati, attualmente in stallo, per il raggiungimento di un accordo sul nucleare iraniano. Le proteste interne nel paese dopo la morte di Mahsa Amini e il sostegno di Teheran alla Russia nella guerra in Ucraina hanno isolato ancora di più l’Iran e bloccato le trattative in corso a Ginevra. Ma per Israele è di primaria importanza fermare la crescita nucleare iraniana.
Per quanto riguarda la questione israelo-palestinese, secondo quanto dichiarato dal Dipartimento di stato americano Antony Blinken chiederà il mantenimento dello status quo nella spianata delle moschee, dopo che la visita del ministro per la Pubblica sicurezza, Itamar Ben-Gvir, è stata vista come una provocazione contro i palestinesi. Appena arrivato in Israele Blinken ha garantito che gli Stati Uniti continueranno a garantire la sicurezza del popolo israeliano, ma ha anche chiesto a tutti di evitare l’escalation. «Gli appelli alla vendetta contro altre vittime innocenti non sono la risposta. E gli atti di violenza di rappresaglia contro i civili non sono mai giustificati», ha detto. «Condanniamo tutti coloro che celebrano questi e altri atti di terrorismo che uccidono vite civili, indipendentemente da chi sia la vittima o da ciò in cui crede», ha aggiunto.
La linea dell’amministrazione Biden è stata chiara durante la visita del presidente degli Stati Uniti in medio oriente della scorsa estate. Washington continua a lavorare per la soluzione dei due stati, un’idea però che Netanyahu non ha mai accettato e sulla quale difficilmente farà compromessi.
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