Sono 2mila i soldati inviati per contenere atti di violenza del Cartello del Golfo vanno ad aggiungersi ai 50mila uomini già schierati. Il cartello ha bruciato un centinaio di auto e minacciato i civili nel nord del paese
La Colombia ha inviato ulteriori soldati e agenti di polizia, circa 2mila, per cercare di contenere lo «sciopero armato» annunciato dal Cartello del Golfo, nel nord del paese, in risposta all’estradizione del leader, il narcotrafficante Otoniel, negli Stati Uniti.
- Il ministro della Difesa, Diego Molano, ha precisato che i militari andranno a sommarsi ai 50mila agenti già dispiegati, in più di 90 comuni in 9 distretti colombiani.
- I membri del cartello hanno bruciato un centinaio di auto lo scorso 6 maggio in una protesta violenta e hanno intimidito i civili, costringendoli a stare a casa. Non sono state registrate vittime.
- Il cartello tratta tra il 30 e il 60 per cento di tutta la cocaina proveniente dalla Colombia, il principale paese esportatore di cocaina al mondo: secondo le autorità colombiane, tra le 180 e le 200 tonnellate di cocaina all’anno. Otoniel era stato catturato ad ottobre 2021, nel suo nascondiglio nella provincia di Antioquia, ed era l’uomo più ricercato del paese. La Colombia aveva offerto una ricompensa di 800mila dollari, mentre gli Stati Uniti avevano messo una taglia di 5 milioni di dollari.
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