Mentre il mondo si indigna per le esecuzioni sommarie in Iran, qualcosa di molto simile succede in Yemen
Mentre il mondo si indigna per le esecuzioni sommarie in Iran, qualcosa di molto simile succede in Yemen. Lì un tribunale gestito dalle milizie ribelli Houthi ha condannato a morte 16 yemeniti, con l’accusa di aver collaborato con la coalizione saudita e con generici oppositori interni.
Mohammad al Eryani, ministro dell’Informazione del gruppo yemenita riconosciuto a livello internazionale, ha parlato di «liquidazioni in massa degli oppositori» e di «processi illegali», che prendo proprio l’Iran ad esempio. Secondo Arab news – che cita come fonte un avvocato di Sanaa, la capitale dello Yemen – almeno 13 persone sono state arrestate con pene di varia durata. Sono accusati di aver comunicato con i sauditi, o di aver rivelato alcune posizioni strategiche degli Houthi.
Bambini soldato
La scorsa settimana le Nazioni unite hanno condiviso un report, voluto dal fondo dell’Onu per l’infanzia, secondo il quale 3.774 bambini sono stati uccisi nella guerra civile dello Yemen. Altri 7.245 bambini sono rimasti mutilati durante il conflitto. Almeno 3.904 ragazzi sono stati reclutati come soldati, anche se minorenni.
Non solo. Secondo l’agenzia queste cifre sono probabilmente sottostimate rispetto alla realtà.
La guerra
Il conflitto è iniziato nel 2014 dopo che i ribelli Houthi, che prima erano rifugiati sulle montagne, hanno preso il controllo della capitale, Sanaa, e di gran parte del nord del paese, costringendo il governo dello Yemen all'esilio. La coalizione guidata dai sauditi è poi entrata in guerra nel marzo 2015, con l’appoggio di Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti.
L'Onu ha chiesto un rinnovo urgente dell'accordo di cessate il fuoco, che è durato da aprile fino all'inizio di ottobre e ha visto una tregua nei combattimenti in prima linea.
Un accordo per estendere la tregua è fallito poche ore prima della scadenza, il 2 ottobre. Gli Stati Uniti e le Nazioni unite hanno accusato gli Houthi di fare richieste dell'ultimo minuto, mentre le forze ribelli hanno incolpato le Nazioni unite per il loro ritiro.
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