La politica avrà il compito di guidare il comitato in una duplice sfida: riuscire a organizzare i Giochi durante la pandemia causata dal Covid-19 e far dimenticare le polemiche causate dalle frasi sessiste del suo predecessore, Yoshiro Mori
Il comitato organizzatore delle Olimpiadi di Tokyo 2021 ha scelto Seiko Hashimoto per cercare di cancellare il suo passato misogino. Hashimoto è un’ex pattinatrice ed ex ministra delle Olimpiadi. Avrà il compito di guidare il comitato in una duplice sfida: riuscire a organizzare i Giochi durante la pandemia causata dal Covid-19 e far dimenticare le polemiche causate dalle frasi sessiste del suo predecessore, Yoshiro Mori. La nuova presidente ha fatto sapere di essere pronta gestire le sfide causate dal virus e che farà di tutto affinché l’evento si svolga in «sicurezza». Una sfida contro il tempo visto che mancano solo cinque mesi all’inizio dei Giochi.
Cosa aveva detto Mori?
Hashimoto è stata chiamata dopo le dimissioni di Mori. Durante un incontro della commissione, l’ex presidente aveva risposto a chi proponeva di aumentare la componente femminile nell’organo sportivo, dicendo: «Se proprio dobbiamo avere più donne vorrei che il loro tempo di intervento fosse ridotto. Spesso parlano troppo e litigano fra loro e questo è molto fastidioso». Le frasi di Mori avevano suscitato fin dall’inizio forti polemiche e l’hastag che chiedeva le sue dimissioni era diventato in breve tempo virale su Twitter. In un primo momento, il politico aveva tentato di difendersi dicendosi «dispiaciuto» per quanto detto, ma non intenzionato a dimettersi. Ma alla fine la pressione intorno a lui aveva preso il sopravvento portandolo ad abbandonare l’incarico. Ora Hashimoto ha promesso di intervenire sulle disparità di genere presenti nella commissione.
Il sessismo e lo sport
Il caso Mori non è stato l’unico che ha visto le donne coinvolte come vittime da un atteggiamento spesso maschilista del mondo dello sport. Il 17 febbraio, il marito della commissaria tecnica della nazionale sciistica iraniana, Samira Zargari, non le ha consentito di recarsi in Italia per i Mondiali di Cortina. Il fatto è potuto avvenire sulla base della Legge islamica in vigore nel paese.
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