Salvador Illa, candidato del Partito socialista catalano (Psc) ha vinto le elezioni regionali con il 27,9 per cento dei voti. Una vittoria definita storica dato che il partito è riuscito a ottenere 42 seggi nel parlamento catalano ma per governare dovrà trattare con gli i due partiti indipendentisti usciti sconfitti alle urne: Sinistra repubblicana di Catalogna (Erc) del presidente uscente, Pere Aragones, e Uniti per la Catalogna (JxCat) di Carles Puigdemont.

Il fronte di centrodestra esce rafforzato con il Partito popolare che con il 10,9 per cento dei voti si è assicurato 13 consiglieri regionali in più (gli stessi persi da Erc rispetto alle ultime elezioni), mentre l’estrema destra di Vox con il 7,9 per cento conferma i suoi 11 seggi ottenuti nella passata legislatura.

Le parole di Illa

«Molti fattori hanno influenzato questa decisione. Sicuramente uno di questi è stata la politica portata avanti dal governo spagnolo e dal suo presidente Pedro Sanchez», ha detto Illa. «I catalani hanno deciso che tocca al Psc guidare questa nuova era. Mi assumo questa responsabilità e non appena sarà costituito l'Ufficio di presidenza del Parlamento esprimerò la mia volontà di presiedere la Generalitat della Catalogna», ha aggiunto. Immediato anche il commento del premier spagnolo Pedro Sanchez: «Da oggi inizia una nuova era in Catalogna per migliorare la vita dei cittadini, ampliare i diritti e rafforzare la convivenza», ha detto in un messaggio su X. «La Catalogna è pronta a realizzare un nuovo futuro e ad aprire un tempo di speranza».

Le incognite per governare

L’euforia dei socialisti, però, deve scontrarsi con la realtà. Per riuscire a governare c’è bisogno di fare alleanze con gli altri partiti più “vicini”. Ma il presidente uscente della Catalogna e leader di Sinistra repubblicana di Catalogna (Erc), Pere Aragones, ha già escluso un suo coinvolgimento e ha detto che «lavorerà dall’opposizione».

«La polarizzazione ha segnato i risultati e spetterà all’opposizione gestire la nuova fase che si apre d'ora in poi», ha aggiunto. Dello stesso parere è Puigdemont che ha chiesto ad Aragones di non arrivare a un’alleanza con i socialisti.

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