Centinaia di persone hanno manifestato nel centro di Parigi contro l’avanzata dell’estrema destra francese che ha ottenuto il 33 per cento dei voti. Yanis: «Stasera si sono mobilitate molte persone. Tuttavia, non prendiamoci in giro: siamo a Parigi, è un microcosmo»
È passata l’una di notte, ma un centinaio di persone sono ancora radunate a piazza della Repubblica, a Parigi. Qui, circa due ore fa, i rappresentanti dei partiti di sinistra che compongono il Nuovo fronte popolare si sono rivolti a migliaia di loro sostenitori, in merito ai risultati del primo turno delle elezioni legislative anticipate.
«La jeunesse emmerde le Rassemblement National» (La gioventù respinge il Rassemblement National) cantano gli ultimi manifestanti rimasti nella piazza.
La folla, composta soprattutto da giovani, esprime preoccupazione rispetto alla possibilità - sempre più concreta - di un governo del partito di estrema destra Rassemblement national (Rn), che a questo primo turno di votazioni ha ottenuto circa il 33 per cento dei voti davanti al Nuovo fronte popolare (Nfp) al 28 per cento e a Ensemble - la coalizione centrista del presidente Macron - al 21 per cento.
Risultati che confermano come il partito guidato da Marine Le Pen e Jordan Bardella abbia conquistato il consenso di una parte importante dell’elettorato: almeno 11,5 milioni di francesi hanno votato Rn questa domenica, rispetto a circa 4,2 milioni di voti alle ultime elezioni legislative del 2022.
«Quando ho visto che c’era stato un aumento della partecipazione ho sperato che questa partecipazione andasse a favore del Fronte Popolare» dice Priscillia, manifestante di 28 anni. A questo primo turno di elezioni la partecipazione è stata infatti molto alta, a circa il 65,8 per cento (rispetto al 47,5 per cento alle legislative del 2022): si tratta della percentuale più alta da oltre vent’anni, dalle legislative del 1997.
«In quanto discendente di persone immigrate in Francia, ho paura del Rassemblement National» continua Priscillia, «ho paura perché sono in aumento gli atti di razzismo». Priscillia aggiunge però di avere speranza nel secondo turno delle elezioni, che si terrà settimana prossima, domenica 7 luglio.
Se nessun candidato ottiene la maggioranza assoluta al primo turno, passano al secondo turno i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti e qualsiasi altro candidato abbia ottenuto almeno il 12,5 per cento delle preferenze rispetto al numero degli elettori registrati.
La mossa di Mélenchon
Alla luce dei risultati, Jean-Luc Mélenchon ha dichiarato che il Nuovo fronte popolare ritirerà i candidati che si sono qualificati per il ballottaggio di settimana prossima al terzo posto, in modo di favorire altri candidati contro il Rn.
Anche il primo ministro Attal, nel discorso pronunciato dopo l’arrivo dei primi risultati, ha dichiarato l’intenzione di ritirare alcuni candidati del suo partito al fine di permettere ad altri candidati «che difendono i valori della Repubblica» di avere una maggiore possibilità di vittoria contro l’estrema destra. Un messaggio che il candidato del Partito socialista Olivier Faure ha però definito «confuso», in quanto non precisa quali candidati e partiti Attal è disposto a sostenere.
«Siccome una parte della mia famiglia è immigrata, penso che sia importante votare: dobbiamo opporci al Rassemblement national e a tutto ciò che è contrario alla libertà» dice Chloé, che ha 20 anni e in piazza della Repubblica è venuta con una bandiera francese. «Sono rimasta molto scioccata dai risultati, non pensavo (che il Rn ndr.) avrebbe ottenuto così tanti voti. Per me è inconcepibile che sia il primo partito. Per questo invito tutte le persone che non hanno votato a votare, perché è davvero importante. Non dobbiamo permettere che il Rn vada al potere».
Chloé aggiunge che, nel caso in cui il Rassemblement national dovesse effettivamente salire al governo, considererebbe la scelta di andarsene dalla Francia. «In quanto donna, un governo del Rn sarebbe troppo pericoloso per le nostre libertà, per la nostra espressione, per le nostre uguaglianze» spiega Chloé «anche dal punto di vista economico, non potrò rimanere: il programma economico del Rn è debole, non reggerà».
Fuori dalla capitale
«I risultati del primo turno delle elezioni legislative sono spaventosi» dice Yanis, studente di 25 anni. Rispetto alla mobilizzazione a piazza della Repubblica, Yanis aggiunge: «Stasera si sono mobilitate molte persone. Tuttavia, non prendiamoci in giro: siamo a Parigi, è un microcosmo».
A Parigi, il Nuovo fronte popolare è il primo partito in 13 delle 18 circoscrizioni: in 9 di queste, i suoi candidati hanno ottenuto una maggioranza assoluta e sono quindi già stati eletti al primo turno.
«Quello che dobbiamo fare ora» dice Yanis «è andare altrove [...] per dire: il Rassemblement national vi sta mentendo, opporsi all’immigrazione non è la risposta, lo è invece avere un vero programma economico, lo è ridistribuire la ricchezza, lo è lottare fianco a fianco, senza badare al colore della pelle, senza badare al paese di origine o all'origine sociale».
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